L’Ambasciata della Polonia in Italia ha blastato il giornalista Enrico Mentana che, commentando la liberazione di Silvia Romano, si era reso protagonista di un epic fail clamoroso.
“A tutti quelli che in queste ore fanno orrendi e insensati paragoni con chi tornò da Auschwitz (come quel consigliere regionale leghista che ha scritto “avete sentito di qualche ebreo che liberato da un campo di concentramento si sia convertito al nazismo e sia tornato a casa in divisa delle SS?”) voglio solo sommessamente ricordare che il campo di Auschwitz sorgeva nella cattolicissima Polonia, e che lo stesso Hitler era cattolico battezzato e cresimato. Provate a riformulare il paragone ora”.
A scrivere queste parole è stato Enrico Mentana, blastato qualche ora più tardi dall’Ambasciata della Polonia in Italia.
“A seguito delle parole del direttore Enrico Mentana – scrive l’Ambasciata – riteniamo doveroso sottolineare che affrontando temi così complessi bisogna essere estremamente prudenti, evitare generalizzazioni ingiustificate e penalizzanti che sono sempre pericolose e impediscono un dibattito onesto”.
L’Ambasciata delle Polonia blasta Mentana
La precisazione storica. “Ė vero che la Polonia ai tempi della Seconda guerra mondiale era molto cattolica. Ė necessario però, sempre e soprattutto, sottolineare che durante quel conflitto globale la Polonia era occupata dai nazisti, quindi ogni affermazione che può suggerire o far presupporre che Auschiwtz era stato costruito in Polonia, perché essa era cattolicissima, mettendo quindi in relazioni questi due elementi, è profondamente sbagliato, ingiusto e ingiustificato”.
La nota conclude che il “più grande campo di concentramento è stato localizzato in Polonia, ma certo non per questa ragione, ma piuttosto è in Polonia che viveva il maggior numero di ebrei in Europa e che la posizione era facilmente raggiungibile da trasporti da tutti i territori occupati dai nazisti”.
Ma si sa, i “professionisti dell’informazione” non possono sbagliare e Chicco decide di replicare: “Alcuni troll hanno provato a gettarmi fango (la materia di cui son fatti) per il post su Auschwitz, aizzando pure l’incolpevole ambasciata polacca. Fanno solo pena e ribrezzo, ma del resto lo facevano già prima. Come è successo a altri troll di diversa tribù poche settimane fa, la loro “sollevazione” serve soltanto a rendere visibile la struttura dei gruppi organizzati e affliliati sul web, materiali per lo studio delle ‘echo chambers’ e delle reti di propaganda social”.
Niente scuse per il direttore, che peggiora la situazione
E ancora: “Ribadisco ovviamente quel che ho scritto, e che del resto è stato da subito ben chiaro a tutti i lettori italiani non malintenzionati. Quelli che si indignano quando leggono frasi come “Avete mai sentito di qualche ebreo che liberato da un campo di concentramento si sia convertito al nazismo e sia tornato a casa in divisa delle SS?” nel giorno del ritorno di Silvia Romano”.
Una replica che però sembra peggiorare la situazione: basta andare sotto al post e leggere i commenti dei suoi seguaci per rendersi conto di cosa pensano i lettori.
A rispondere alla replica del direttore anche il senatore della Lega Pillon, che fa notare: “aizzando è un verbo che si usa coi cani… bastava che lei chiedesse scusa ai polacchi per l’infelice paragone e invece rincara la dose. Ma certo, Lei è di quelli che non sbagliano mai, come tutti i sinistri che si rispettino”.
Ecco invece il commento di Gigi De Palo, presidente Nazionale del Forum delle Associazioni Familiari : “Dottor Mentana, davvero senza alcuna polemica, non è che se un haters dice una cretinata lei deve fare altrettanto. A volte basta non dare visibilità agli ignoranti, non ha senso scendere al loro livello dicendone una ancora più grossa offendendo un popolo che ha sofferto tanto in quegli anni e i cattolici che Hitler odiava, perseguitava ed uccideva ad Auschwitz… io non sono un troll, ma una persona che la stima e, per questo, mi permetto educatamente di dirle come la penso”.
Insomma Mentana l’ha fatta davvero grossa, ma come abbiamo già detto, per i “professionisti dell’informazione” chiedere scusa è un’impresa impossibile, loro non sbagliano mai. Foto Enrico Mentana: YouTube