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Anche i metalmeccanici si uniscono allo sciopero contro il Green pass

Sciopero generale dei metalmeccanici della FLMU (Federazione Lavoratori Metalmeccanici Uniti). Nel mirino della sigla sindacale il Green pass e le politiche del governo Draghi. 

La FLMU ha proclamato uno sciopero generale nazionale settori metalmeccanico industria e artigiano privati a partire dal 15 ottobre fino al 20 ottobre 2021.

Dallo sciopero sono esclusi i lavoratori e le lavoratrici pubblici e privati soggetti alla normativa 146/90 come sostituita dalla L. 83/2000.

Lo sciopero è indetto contro l’imposizione del certificato verde per accedere in ogni luogo di lavoro per poter lavorare, oltretutto scaricando i costi dell’eventuale tampone per ottenere il green pass sui salari dei lavoratori.

La FLMU ritiene che il D.L. 127/2021 “non garantisce l’effettiva salvaguardia dei lavoratori e delle lavoratrici contro il contagio da coronavirus.

L’imposizione del green pass per accedere nei luoghi di lavoro è una misura di ricatto e discriminazione al diritto al lavoro, inoltre scarica i costi del tampone sui già miseri salari degli stessi lavoratori e lavoratrici in contrasto anche al D.Lgs 81/08 il quale dispone che il costo di ogni misura e dispositivi di sicurezza nei luoghi di lavoro sia a carico del datore di lavoro“.

Lo sciopero è rivolto anche contro “le politiche del governo Draghi e dell’Unione Europea, esplicitamente rivolte a scaricare la crisi sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori ad esclusivo vantaggio della classe padronale e del potere finanziario; lo sblocco dei licenziamenti; la liberalizzazione dei subappalti; gli sfratti; le misure contro gli scioperi e le lotte sociali dei lavoratori“.

Sciopero metalmeccanici: le motivazioni

Il sindacato nell’ultima parte del comunicato stampa, che annuncia lo sciopero, approfondisce i temi che hanno portato alla mobilitazione. La riportiamo integralmente:

— Contro lo sblocco e ogni forma di licenziamento e contro la delocalizzazione della produzione. L’introduzione della nuova tecnologia deve favorire la riduzione dell’orario di lavoro per lavorare tutti, lavorare meno, lavorare meglio.

— Per un salario minimo intercategoriale di 1500 euro netti mensili.

— Per un piano d’investimenti e di assunzioni straordinarie in tutti i settori di pubblica utilità a partire da sanità, trasporto pubblico, scuola e ai servizi sociali in generale, che devono essere universali e gratuiti e per la ripubblicizzazione delle aziende esercenti i servizi pubblici.

— Contro le grandi opere speculative, per la tutela dell’ambiente e per un piano concreto di ricostruzione e messa in sicurezza del territorio.

— Contro ogni forma di sospensione del salario e dei diritti per chi non si sottopone al vaccino (Covid-19) obbligatorio. Ovvero al certificato verde (c.d. green pass) ed ogni forma di coercizione e ricatto.

— Contro le morti sul lavoro, per la sicurezza e la tutela della salute.
Per l’eliminazione del rischio alla fonte, l’eliminazione delle fonti inquinanti e il loro
smantellamento, garantendo l’occupazione agli stessi lavoratori dei siti, impegnandoli nelle bonifiche anche attraverso un’adeguata formazione (ad esempio ILVA di Taranto).

— Contro gli sfratti e per affermare il diritto all’abitare. La questione degli affitti e della precarietà abitativa è un tema centrale che alimenta disuguaglianze e impoverimento crescente. Questo al pari della mancanza di lavoro e della sua precarizzazione.

— Contro ogni forma di limitazione del diritto allo sciopero e per l’abolizione degli accordi sulla rappresentanza nei luoghi di lavoro a partire da quello del 10.01.2014. Le decisioni devono tornare in capo ai lavoratori e ai loro rappresentanti eletti liberamente in ogni OO.SS. riconosciuta dai lavoratori.

Anche il Job Act nel mirino

— Per l’abrogazione del Job Act e l’abolizione del precariato.

— Per il diritto alla pensione a 60 anni o 35 anni di lavoro e contro la Legge Fornero.
Il suo ritorno nel governo del Paese conferma le politiche incentrate alla prosecuzione della macelleria sociale perpetrata finora.

—  Contro ogni forma di discriminazione, colore, etnia, genere, religione e per la parità di diritti dentro e fuori i luoghi di lavoro.

— Per l’unità e la solidarietà internazionale tra le lotte dei lavoratori e nei confronti dei Paesi aggrediti da Paesi imperialisti sotto l’egida di FMI, BCE e NATO