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Michael Jackson: finalmente i detective raccontano cosa videro in camera

Sono passati ormai 10 anni da quel 25 Giugno che scosse il mondo della musica: il “re del pop” Michael Jackson è morto.

La notizia fece immediatamente il giro del mondo, i fan scesero per strada disperati, in molti ancora oggi non credono alla morte di uno dei cantanti più famosi e seguiti della storia.

Dietro la scomparsa di Michael Jackson sono emerse moltissime teorie più o meno complottiste che cercano di dare una spiegazione a una morte per certi versi ancora inspiegabile.

Nel documentario che andrà in onda nel Regno Unito questa sera “Killing Michael Jackson” tre detective racconteranno cosa hanno trovato nella stanza di Neverland.

Michael Jackson: ecco cosa trovarono i detective

Orlando Martinez, Dan Meyers e Scott Smith sono i nomi dei tre detective che per primi entrarono nella camera di Michael Jackson.

Nella stanza del re del pop i detective trovarono uno scenario decisamente fuori dal comune: farmaci e articoli sanitari di vario genere.

La cosa che colpì più di tutte fu una bambola appoggiata sul letto, una bambola molto realistica, decine di post-it e una bacheca con foto di ragazzini.

Martinez racconta: “C’era un computer sul suo letto, una bambola molto realistica e anche una specie di pubblicità con foto di bambini. C’erano anche dei post-it, o pezzi di carta attaccati in tutta la stanza e specchi e porte con piccoli slogan o frasi. Non so se fossero testi o pensieri, alcuni di loro sembravano poesie, la camera da letto era… era un casino, la stanza in cui veniva curato, non sembrava una stanza adatta a nessun tipo di trattamento medico”.

L’agente continua nel suo racconto, nella stanza di Michael Jackson hanno rinvenuto anche dei farmaci usati:

“Abbiamo trovato un mucchio di altre medicine già state usate, come il propofol. Abbiamo trovato tutti i rifiuti, tutta la spazzatura. Tutto tranne gli aghi, le bottiglie vuote e le cose che, quando siamo entrati nella stanza, avrebbero dovuto essere lì. Così abbiamo capito che durante gli ultimi momenti di vita di Jackson, il dottor Murray aveva smesso di praticare il CPR (Cardiopulmonary resusitation) oppure aveva ripulito tutta la stanza e poi praticato il CPR”.

Le dichiarazione dell’agente sui ritrovamenti nella stanza di Michael Jackson e le foto esclusive sono riportate dal SUN.

Il dott. Murray e la valigetta

C’è spazio anche per il dott. Murray, il medico poi condannato per omicidio colposo che iniettò al re del pop un farmaco sbagliato.

I detective infatti non trovarono nella stanza la valigetta del medico, che venne ritrovata all’interno del ranch di Neverland.

Fu proprio questo dettaglio a far salire i sospetti nei confronti di Murray fino ad arrivare alla condanna di due anni che il medico ha già scontato.