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HomeItaliaMilano: genitori egiziani volevano uccidere la figlia di 3 anni, «la scimmia»

Milano: genitori egiziani volevano uccidere la figlia di 3 anni, «la scimmia»

Milano, una coppia di genitori egiziani è stata intercettata dalla Polizia Locale mentre organizzava l’uccisione della figlia disabile: arrestati.

L’unità tutele donne e minori della Polizia Locale di Milano ha arrestato ieri i genitori di una bimba disabile di soli tre anni e mezzo dopo un’inchiesta durata due settimane.

La coppia era sorvegliata da maggio, quando la bambina era stata portata in ospedale per delle contusioni “accidentali”.

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L’ospedale in cui è stata portata ha accertato che i dolori che la bambina sentiva erano dovuti a delle fratture scomposte non recenti.

Sul suo corpo il segno di numerose calcificazioni causate da traumi pregressi e oramai rinsaldate. La spiegazione dei genitori è sembrata sommaria e non coerente.

Da qui son partite immediatamente le indagini che hanno fatto luce, attraverso delle intercettazioni, su una vicenda drammatica.

La madre progettava di uccidere la figlia disabile con il veleno. La figlia era chiamata “la scimmia”.

È emerso che la donna odiava profondamente la bambina e spingeva il marito, muratore regolare dal 2010 in Italia, a maltrattarla.

La coppia premeditava di fuggire in Egitto con gli altri quattro figli, dopo però aver ucciso la bambina in ospedale.

Queste motivazioni sono state sufficienti per ottenere dal Tribunale dei Minori la sottrazione della bambina alla potestà genitoriale per impedirgli di nuocerle.

I genitori erano su un autobus diretto a Malpensa quando la polizia li ha fermati, erano con gli altri quattro figli e stavano cercando di scappare verso Il Cairo.

Ora sono incarcerati a San Vittore in attesa di giudizio. Una comunità protetta ha accolto gli altri figli.

Si cerca tutt’ora di far luce sulle cause che hanno provocato una situazione così grave. Cosa può portare una madre a voler mettere del veleno nel cibo della figlia?

Ulteriori accertamenti anche sui fratelli della bambina disabile: gli inquirenti vogliono infatti capire se, a subir maltrattamenti, era solo la piccola o anche gli altri.

I complimenti vanno alla Polizia Locale di Milano e al comandante Marco Ciacci. Con il loro intervento tempestivo si è evitata l’ennesima morte innocente.