HomeItaliaMomi: «Chi è che si cambiava nella CGIL?» Anche Giletti chiede risposte

Momi: «Chi è che si cambiava nella CGIL?» Anche Giletti chiede risposte

Durante l’ultima puntata di Non è l’Arena il leader del movimento “Io Apro” Momi El Hawi ha posto alcune domande scomode. In studio c’erano l’avv. Carlo Taormina, Francesco Storace, Gianluigi Paragone e i giornalisti Luca Telese e Sandra Amurri.

El Hawi era in collegamento e Giletti gli ha chiesto di commentare le immagini del suo collega Biagio Passaro, mentre filma il suo ingresso nella CGIL.

“Biagio ha sicuramente sbagliato a entrare nell’edificio – ha risposto El Hawi – davanti alla legge si prenderà le responsabilità dell’essere entrato ed essere uscito da quell’edificio”.

Le domande scomode di Momi El Hawi

Poi ha spiegato: “Biagio forse è il più buono tra noi. In quel momento di foga si è sentito di riprendere come fosse un reporter ma non ha alzato un dito. La legge farà il suo corso e ognuno si prende le conseguenze personali”.

Durante il suo intervento ha fatto notare alcuni particolari: “La porta era già stata abbattuta precedentemente non si sa da chi, come e quando. Nel video ci sono delle persone all’interno che si cambiano di abito. Non si capisce chi siano queste persone”.

Mentre pronunciava queste parole è stato interrotto da Taormina: “Come non si capisce?” ha replicato L’avvocato. “C’ha il berretto della polizia e la pistola e non si capisce?”

A questo punto il leader di “Io Apro” ha domandato perché quelle persone fossero lì dentro, perché si erano cambiate e perché erano uscite per mischiarsi con i manifestanti. “Qualcuno le dovrà dare queste risposte” ha sottolineato Giletti.

Prima di chiudere il collegamento il conduttore ha chiesto a Momi El Hawi perché il loro movimento è contro il Green Pass.

“Perché il Green Pass è chiaramente una misura costrittiva delle libertà personali” ha risposto. “Perché si discriminano delle persone rispetto ad altre. Come posso io discriminare degli essere umani rispetto ad altri?”

E ancora:Siamo una minoranza e questa minoranza va tutelata, non discriminata. Lo Stato deve cullare come i propri figli queste persone e cercare di capire come mai c’è questo disagio sociale. Altrimenti sarà molto peggio di sabato prossimo e non voglio che succeda questo”.