Natalia Grace, una bambina ucraina affetta da displasia e nanismo, viene adottata da una famiglia americana. Quello che succede in seguito è da film horror.
Kristine Barret, 45 anni, e il marito Michael sono una coppia come tante: hanno un figlio biologico, Jake, affetto da una forma di autismo ad alto funzionamento.
Nel 2010 decidono di adottare Natalia: la bimba ucraina ha sei anni ed è affetta da una grave forma di displasia e nanismo.
La comunità in cui viveva la famiglia ha sempre ritenuto Kristine e Michael dei genitori modello, attenti e partecipi alla vita dei loro figli.
Però la situazione con Natalia è apparsa da subito strana. La madre, facendole il bagnetto, ha notato che la bambina aveva già della peluria sul pube.
Questo fatto è apparso ancora più allarmante quando hanno iniziato a trovare vestiti sporchi di sangue mestruale per casa.
Nel 2012 hanno dunque deciso di affidarsi a degli specialisti per determinare con più efficacia l’età di Natalia.
I genitori di Natalia Grace: “Imbrattava i muri di sangue e si lanciava dalle auto, era fuori controllo”
Kristine e Michael erano terrorizzati da Natalia. La bambina faceva dei disegni orribili: raffigurava i genitori morti, dicendo poi loro che un giorno si sarebbero trovati così in giardino.
Ma le stranezze non erano finite: sporcava ovunque di sangue e a volte si lanciava dall’auto in corsa, un comportamento certo non riconducibile a una bambina così piccola.
Le analisi, effettuate nel 2012, hanno rivelato che l’età ossea di Natalia non era compatibile con quella anagrafica: la bambina doveva avere almeno 14 anni.
La Suprema Corte della Contea di Marion ha sentenziato che la ragazza era nata il 4 settembre 1989.
Da quel momento in poi la situazione è degenerata. Natalia Grace aggiungeva candeggina al caffè del genitori per provare ad avvelenarli. Dato che la notte cercava di ucciderli, avevano dovuto far sparire tutti gli oggetti pericolosi da casa.
Nonostante fosse chiaro che era affetta da un disturbo mentale, Natalia rifiutava ogni aiuto farmacologico.
L’allontanamento come unica soluzione
Nel 2013 i genitori decidono di trasferirsi in Canada con il figlio Jack per consentirgli di svolgere l’università di fisica.
La ragazza rimane invece nell’Indiana; Kristine e Michael avevano provveduto ad ogni suo bisogno, economico e non.
Nel 2016 arriva la denuncia per abbandono di minore. Era stata proprio Natalia a presentarla contro i genitori per averla lasciata sola.
La corte ribaltò la precedente decisione presa dai giudici trattando la Grace come una bambina.
Kristine e Michael il 18 settembre hanno ricevuto la sentenza: sono stati incriminati per abbandono di minore.
Grace ha ora una nuova famiglia: Antwon Mans, 36 anni, sua moglie Cynthia, di 39 anni, e i loro cinque figli.