Consuelo Cecconi, presidente di un’associazione che si occupa, tra le altre cose, di violenza sulle donne, querela Junior Cally.
Dopo le querela da parte della signora Gisella Valenza, presidente dell’associazione torinese “Italia delle Donne”, nei confronti di Amadeus, Junior Cally e la dirigenza Rai per “istigazione alla violenza sulle donne”, ne arriva un’altra.
È quella dell’associazione “Anna Maria Marino”, uno sportello che dà sostegno a donne e anziani in difficoltà. Abbiamo raggiunto Il presidente dell’associazione, l’Avv. Consuelo Cecconi, per farle qualche domanda.
Esattamente, a chi è rivolta la querela? “Nei confronti di Junior Cally per istigazione a delinquere, vilipendio della Repubblica e altri reati minori”.
Di cosa si occupa la vostra associazione? “È uno sportello di ascolto dedicato alla violenza di genere e alla discriminazione nei confronti degli omosessuali. Ci occupiamo anche di bullismo. In concreto ci chiamano per svariati tipi di problemi e abbiamo moltissimi contatti verso i nostri telefoni che sono disponibili h24”.
Ecco perché l’associazione querela Junior Cally
Cosa vi preoccupa della partecipazione a Sanremo di Junior Cally? “Il messaggio che viene veicolato e amplificato dal servizio pubblico, ossia che la violenza e la mercificazione della donna è accettabile, che per essere famosi e guadagnare basta essere estremamente volgari e privi di cultura, sputare sulle istituzioni e sulla polizia: è contenuto nel brano Strega, per esempio.
In particolare è inaccettabile la mercificazione della violenza, un concetto che stride con la presenza sul palco di donne che a parole affermano il contrario tentando di commuovere ma che non si dissociano dallo sdoganamento di questa subcultura, in nome del tutto quanto fa spettacolo“.
Ieri sera c’è stato il monologo della giornalista Rula Jebreal contro la violenza sulle donne, cosa ne pensate?
“Qualsiasi cosa serva a migliorare la coscienza e l’autostima delle donne va bene. Ma va fatto molto di più e in luoghi diversi da un palco come ospiti pagati. Vorrei più coraggio e più approfondimento del tema.
E anche meno correttezza politica nell’evitare le critiche alla programmazione del servizio pubblico, che ha voluto personaggi del calibro di Junior Cally a tutti i costi, per ovvie ragioni di marketing”.
La querela dell’associazione “Anna Maria Marino” è stata commentata anche da Red Ronnie. “Ormai l’Italia e il Festival di Sanremo vanno su due binari paralleli”.
E aggiunge: “Da un lato l’indignazione dilagante per la partecipazione di JuniorCally e dall’altra l’arroganza con cui la RAI ignora petizioni, appelli, denunce penali e dello stesso Cally che non si pente affatto delle sue canzoni violente contro le donne, polizia e carabinieri”.