Parla dopo mesi un supertestimone alle Iene, dichiara che a uccidere Marco non sarebbe stato il padre Ciontoli ma si sarebbe addossato la colpa.
A parlare dopo mesi di silenzio è Davide Vannicola un amico dell’ex comandante dei carabinieri di Ladispoli Roberto Izzo.
Vannicola dichiara di aver ricevuto una confidenza sconvolgente da parte di Izzo, motivo per il quale avrebbe anche deciso di tagliare completamente i rapporti di amicizia.
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Ciontoli: «Robe’, mi deve aiutare perché hanno fatto un danno grosso»
Izzo avrebbe confessato di aver fatto una sciocchezza, cioè di aver ricevuto una chiamata di cui però ha celato sia il contenuto che l’esistenza.
Ciontoli padre lo avrebbe chiamato per raccontargli quello che era accaduto e chiedergli aiuto prima di chiamare l’ambulanza.
L’ex comandante dei carabinieri si vantava spesso di questa amicizia, dicendo che Ciontoli avrebbe potuto farlo entrare nei Servizi Segreti.
Questa chiamata non risulterebbe da nessuna parte ma Vannicola dichiara che Izzo per sua stessa ammissione aveva due numeri di telefono, uno dei quali non è mai stato controllato.
L’ex comandante dei carabinieri inizialmente avrebbe detto a Ciontoli che si sarebbero sentiti dopo, perdendo ulteriori minuti preziosi per la salvezza di Marco.
Alla fine l’imputato, da poco condannato a 5 anni per omicidio colposo, avrebbe detto che a commettere l’omicidio sarebbe stato suo figlio .
Izzo a questo punto gli avrebbe consigliato di addossarsi la colpa perché, in quanto membro dei Servizi Segreti, avrebbe avuto una pena leggera.
Vannicola gli ha dunque domandato se non fosse rimasto stupito nel non vedere nessun familiare in ospedale con Marco; la risposta del carabiniere è scioccante.
Gli ha infatti risposto elusivo dicendo che non lo sapeva, che forse erano rimasti a casa per pulire tutto.
Nel servizio le Iene rimarcano l’attenzione anche su un particolare: il Ciontoli direbbe “hanno fatto un danno grosso…”, a chi si stava riferendo?
È di entrambi i figli la colpa? Sicuramente questa testimonianza mette in discussione lo scenario ricostruito finora.
Anche il Ministro della difesa Elisabetta Trenta ha fatto un appello, chiedendo a tutti quelli che hanno informazioni di parlare.
Ci auguriamo che questo ragazzo e i suoi genitori prima o poi abbiano la giustizia che meritano.