L’olio extravergine di oliva fa talmente bene che anche la Food and Drug Administration ha rivisto la sua definizione. Ecco come consumarlo e come conservarlo
È recentissima la notizia della modifica, da parte della Food and Drug Administration, della definizione di olio extravergine d’oliva da alimento salutare a medicinale.
Adesso infatti è ufficiale: si può considerare alla pari di un farmaco in quanto è in grado di prevenire e curare una serie di malattie, ma solo se conservato e assunto secondo alcune regole precise.
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Olio extravergine di oliva: proprietà e regole da seguire
Ci sono diverse solide evidenze scientifiche che ne dimostrano l’efficacia nella prevenzione di malattie cardiovascolari mortali e problemi cognitivi. Inoltre è ormai dimostrato che l’olio EVO è in grado di ridurre il rischio di diabete mellito di tipo II.
L’olio extravergine di oliva ha anche favolose proprietà anti infiammatorie. Se assunto ogni giorno, infatti, è in grado di ridurre il rischio di cancro al seno. L’importante è seguire queste regole precise:
– Assumere quotidianamente 23 grammi circa di olio EVO crudo e lavorato a freddo (l’equivalente di due cucchiai), entro e non oltre i 18 mesi dalla data di imbottigliamento del prodotto.
In questo modo si garantisce l’assunzione di 17,5 grammi minimo di acido oleico (un acido grasso monoinsaturo facente parte della famiglia degli omega 9, fondamentale per il nostro organismo), 10 milligrammi di efficaci polifenoli e 4.5 milligrammi di vitamina E, garantendo l’apporto di poco più di 200 calorie.
– L’olio deve essere conservato a una temperatura specifica: tra i 14 e i 18 gradi. Ricordiamo inoltre che non è consigliato esporlo a temperature troppo elevate o prossime allo zero.
– È necessario che sia custodito in piccoli contenitori (di vetro scuro o opaco, o di acciaio inox) chiusi ermeticamente, e conservati in luoghi freschi come le cantine.
– Non deve venire a contatto con l’ossigeno. Ciò significa non lasciarlo in contenitori mezzi vuoti, ma bisogna sempre riempire il recipiente fino all’orlo prima di chiuderlo ermeticamente.