Non tutti gli istituti hanno seguito la stessa linea riguardo al patto di corresponsabilità: alcuni hanno optato per una strategia più aggressiva di altri.
Abbiamo contattato Verdiana dopo aver letto un suo commento sull’argomento. Mamma di otto figli, ha testimoniato questa discrepanza in scuole diverse e ha anche proposto alcune soluzioni.
Ciao Verdiana, abbiamo letto un tuo commento sui social in cui affermavi che uno dei tuoi figli frequenta la scuola senza che tu abbia firmato il patto di corresponsabilità. Perché ti sei rifiutata e quale alternativa hai adottato?
Mio figlio, 13 anni, frequenta la terza media ed entra tutti i giorni a scuola anche se non abbiamo firmato il patto di corresponsabilità. Io e mio marito, dopo averlo letto, ci siamo rifiutati.
Abbiamo notato subito varie cose inaccettabili, scritte oltretutto in una modalità alquanto aggressiva. Per esempio si chiede ai genitori di arrivare entro mezz’ora dopo la chiamata della scuola nel caso che il figlio manifesti sintomi influenzali. Mi sembra davvero esagerato. Ci sono genitori che lavorano lontano e non sono immediatamente disponibili.
Nel patto di corresponsabilità la scuola chiede ai genitori di informare immediatamente la dirigente di eventuali casi di sintomi influenzali anche tra i parenti. Oltre all’esagerazione in questo caso si entra anche nella violazione della privacy.
Si chiede inoltre ai genitori e agli alunni di rispettare in maniera rigida le norme anticontagio anche fuori dalla scuola. Ma non possono dettare “legge” nella vita privata.
Abbiamo comunicato la nostra decisione di non firmare a una professoressa perché purtroppo contattare la dirigente era impossibile ma lei non sapeva assolutamente cosa dirci. Non sapeva darci un’alternativa.
L’alternativa al patto di corresponsabilità
Conoscendo la prassi della scuola che frequentano gli altri miei figli, sono stata io a proporre di presentare un’autocertificazione giornaliera.
La professoressa, peraltro molto gentile, mi ha detto di chiamare immediatamente la dirigente. Appena usciti da scuola ho provato a chiamare più volte ma non è mai stata reperibile, neanche nei giorni successivi
Tutti sembrano cadere dalle nuvole e non sanno minimamente come stanno le cose. Nel frattempo mio figlio da una settimana entra ogni giorno con un’autocertificazione in cui dichiaro che non è positivo, che non è entrato in contatto con positivi o possibili positivi.
Per gli altri figli invece hai fatto una scelta diversa firmando il patto di corresponsabilità proposto dalla scuola. Cosa ti ha convinta?
Altri 4 figli frequentano la prima, la terza e la quarta elementare e la prima media in un’altra scuola. In questo caso io e mio marito, dopo averlo letto, ci siamo resi conto che fosse innocuo.
Abbiamo subito notato come avessero dato grande importanza al rapporto e al dialogo con i genitori, che la scuola si impegna a tenere costantemente informati.
Inizialmente abbiamo espresso i nostri dubbi sul patto di corresponsabilità anche in quest’altra scuola ma ci è stato risposto molto serenamente che in alternativa potevamo portare un’autocertificazione giornaliera.
Una volta arrivati a scuola abbiamo respirato un ambiente sereno e rilassato che ci ha convinti per una scelta diversa.
Cosa succede in caso di sintomi
In caso si manifestino dei sintomi mentre i figli sono a scuola, gli istituti terranno atteggianti diversi?
No, in questo caso il comportamento sarà il medesimo per entrambe le scuole che chiameranno immediatamente i genitori.
Per quanto riguarda le altre regole contro la Covid seguite all’interno delle diverse scuole, hai notato discrepanze?
Posso affermare che sicuramente gli istituti seguono linee guida differenti. Ogni scuola ha abbastanza autonomia decisionale.
Per esempio in una delle scuole dei miei figli c’è il plexiglas sulle cattedre, nell’altra no. Ma le disposizioni possono variare anche all’interno della stessa scuola. Tutto gira intorno alla decisione del maestro o professore. – Foto di repertorio