Perché non si fanno figli? Perché siamo egoisti e immaturi. Inutile continuare a parlare di questioni economiche, sono tutte sciocchezze.
Questa volta è toccato a Eurostat dirci che siamo in calo demografico. Ogni tanto arriva un istituto demoscopico a dirci quello che tutti vedono sotto gli occhi.
Il boom demografico in Italia lo hanno fatto i nati tra il 1945 e il 1960. Avete presente le città bombardate? Napoli milionaria? Avete studiato la guerra civile? Ecco, in quel clima si facevano più figli di adesso.
Sfido chiunque a dire che l’Italia nel 1945/47/ecc., fosse in condizioni economiche e sociali migliori di adesso. Qual era la differenza? Non c’era egoismo. Noi siamo una generazione di egoisti e narcisi.
Fare figli è un atto d’amore.
La generazione dei miei genitori studiava, lavorava, faceva carriera ma sapeva che era un mezzo per migliorare le condizioni della famiglia, non un fine. Oggi è un fine, un fine immaturo e onanista, sterile come le società dei vecchi e dei morti.
La verità è che fare figli è un atto d’amore e di generosità non revocabile, totale e assoluto e noi siamo egoisti. Non sappiamo essere generosi, non possiamo rinunciare all’aperitivo, al cinema, alla pizzeria…
Ma fare figli ed educarli significa rinunciare a questo, anzi significa preferire stare con i figli che con gli amici al bar e noi non siamo capaci di farlo. Siamo bambini, afflitti da una sindrome di Peter Pan permanente, per questo siamo vecchi.
Siamo rimbambiti e in questo rimbambimento siamo destinati all’estinzione ma bevendo un cocktail serale e danzando ubriachi come il Titanic con la sua orchestrina mentre la nave affondava.
E, senza tema di smentita, vi dico che scegliere di non fare famiglia per non rinunciare alla carriera, alle serate, al divertimento, significa rinunciare a essere uomini e donne completi.
Nessuno dei godimenti, dei divertimenti, delle soddisfazioni che si possono raggiungere da soli valgono i tuoi figli che ti chiamano papà.