Il sindaco di Jolanda, Paolo Pezzolato, ha scelto di divulgare su Facebook i contenuti della telefonata avuta con il governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini.
Jolanda è un piccolo paese in provincia di Ferrara e il primo cittadino, Paolo Pezzolato, ha voluto denunciare un episodio che, a pochi giorni dal voto in Emilia Romagna, potrebbe dare problemi all’attuale governatore Stefano Bonaccini.
Ecco cosa scrive su Facebook: “Da uomo, da Sindaco e a tutela dei miei cittadini, non posso permettere che escano informazioni come quelle che ho letto fra ieri e oggi sulla stampa”.
Poi aggiunge: “In attesa che la Magistratura, alla quale mi sono doverosamente rivolto a tutela dei miei cittadini, si attivi come le compete e come le ho suggerito di fare, non posso non puntualizzare alcune circostanze”.
Quindi decide di raccontare la sua versione dei fatti riportando parte di una telefonata intercorsa tra lui e Bonaccini, avvenuta il 20 dicembre.
Tra le parole che avrebbe pronunciato il governatore Bonaccini, riportate nel lungo post di Pezzolato, si legge: “Io ieri sera ho parlato con Elisa [Trombini, vicesindaco di Jolanda, ndr]… dalla telefonata non mi ha detto che si candida con la civica della Borgonzoni”.
Poi arriva la parte interessante: “Se la scelta è quella è chiaro che poi succede qualcosa nei rapporti con voi […] te lo volevo dire perché se è così se per caso vinco io come è probabile, dopo però non mi cercate più”.
La seconda telefonata del sindaco Pezzolato
In sostanza il sindaco di Jolanda denuncia pressioni da parte del governatore Bonaccini affinché il vicesindaco Trombini non si candidasse nella lista della Lega, pena: freddare i rapporti tra il piccolo paese e il governatore della regione.
Il primo cittadino racconta di aver ribadito più volte a Bonaccini che non c’entrava nulla con quella discussione politica legata alla scelta della candidatura di Elisa con la Borgonzoni ma che alla fine “è risultato chiaro il senso di quella telefonata”.
Ufficializzata la candidatura del vicesindaco nella lista della Lega, Pezzolato sostiene che in poco tempo gli vengono sottratte in maniera anomala risorse di personale importantissime per il Comune, che gli erano state appena concesse.
“Chiamo allora il sindaco di Riva del Po – scrive Pezzolato – nonché presidente dell’Unione Terre e Fiumi e gli chiedo spiegazioni per avermi tolto due persone autorizzate 10 giorni prima”.
La telefonata viene registrata e, anche in questo caso, il sindaco decide di riportarne alcuni passaggi. Poi conclude il post invitando le persone citate a essere leali e trasparenti e a dare assenso alla pubblicazione delle conversazioni, messe a disposizione della magistratura.
“Io sono pronto e non ho remore di sorta, nell’interesse unico della legalità, oltre che dell’imparzialità e del buon andamento della Pubblica Amministrazione”.
Sulla vicenda il primo cittadino ha presentato lunedì scorso un esposto ai Carabinieri bolognesi allegando l’audio della telefonata con il governatore. La Procura di Bologna ha aperto un fascicolo conoscitivo, senza indagati né ipotesi di reato.