Morti per o con coronavirus? Per il presidente dell’ordine dei medici di Genova, Alessandro Bonsignore, aver deciso di inserire tutti nel numero dei decessi per coronavirus costituisce un serio problema per il nostro Paese.
Dall’inizio dell’emergenza si è discusso spesso della distinzione tra morti per o con coronavirus e, a quanto pare, i dati riportati dagli enti istituzionali e dai media sembrano non tenere sempre conto di questa differenza.
Eppure parliamo di dati importanti, con tutte le conseguenze del caso, come ad esempio restare segregati in casa per oltre 40 giorni e aver bloccato un’intera nazione.
A parlarne in un’intervista, riportata dal sito Primo canale, è stato il presidente dell’Ordine dei medici e degli odontoiatri di Genova, Alessandro Bonsignore.
Presidente Ordine Medici Liguria e i morti con o per coronavirus
“C’è una problematica che riguarda tutto il nostro Paese – ha detto Bonsignore – collegata al fatto che si è deciso di inserire nel numero dei decessi da coronavirus tutti i casi di coloro che sono stati scoperti positivi al covid-19, durante la propria vita o addirittura nel post-mortem”.
Continua: “Noi stiamo praticamente azzerando quella che è la mortalità per qualsiasi patologia naturale che sarebbe occorsa anche in assenza del virus”.
E precisa: “Le dico questo con cognizione di causa, lavorando in quello che è l’Istituto di Medicina Legale dell’Università di Genova dove abbiamo contezza che all’obitorio comunale di Genova i decessi per patologie non covid sono praticamente scomparsi”.
A proposito della regione in cui lavora, aggiunge: “Il numero di decessi che noi attribuiamo al coronavirus è altissimo, in Liguria sembra di più perché la popolazione è particolarmente anziana”.
Il giornalista chiede se non sarebbe il caso di prendere in considerazione le parole del medico e iniziare a conteggiare i morti in maniera diversa, chiedendo se non ci stiamo fregando da soli.
“Ma infatti – risponde il medico – i parametri che gli scienziati tengono in considerazione sono il numero di nuovi positivi, il tasso di ospedalizzazione e il numero di ricoverati in terapia intensiva”.
Quindi lascia intendere che il numero spropositato di morti non interessi alla scienza. Forse il numero ingigantito dei morti serve solo alla propaganda per terrorizzare gli italiani?
“Certo – conclude – l’immagine dell’Italia nel panorama internazionale non ne esce bene e nemmeno quella della Liguria. Per questo sarà importante andare a rivalutare quelle che sono le strategie di attribuzione dei decessi, quindi una rivalutazione critica delle schede ISTAT”.
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