In questo periodo di emergenza ci sono persone che, nonostante abbiano patologie gravi non covid, vengono rifiutate dai Pronto Soccorso.
Il Quotidiano Italiano ha raccolto la testimonianza di una persona che ha descritto questo tipo di situazione.
L’intervistato ha raccontato di aver chiamato il 118 perché il suocero non si sentiva bene e che l’ambulanza era giunta sul posto mezz’ora dopo.
“Viene fatto un elettrocardiogramma e spunta che c’è un problema con il cuore: fibrillazione a 150″. Il signore viene subito caricato sull’ambulanza.
Quando sono arrivati al Pronto Soccorso, il malato non è stato fatto scendere. “Non lo guardano nemmeno in faccia – ha continuato a raccontare – e lo lasciano parcheggiato lì per 2 ore”.
Ad accompagnare il genero in ambulanza c’erano due operatrici del 118 che hanno cercato di convincere il Pronto Soccorso a farlo accettare.
Niente da fare, l’uomo non viene ricoverato e dal San Paolo si dirigono verso il Miulli di Acquaviva, dove una dottoressa aveva detto che lo avrebbero fatto entrare.
Si perde tempo anche al secondo Pronto Soccorso
“Giunti al Pronto Soccorso, si ripresenta la stessa situazione. Non volevano ricoverarlo. Anche in questo caso le due operatrici del 118 hanno lottato per convincere l’altra parte a farlo accettare”.
Una situazione surreale. Il suocero era talmente stressato che ha addirittura chiesto di essere riportato a casa.
Dopo diverse discussioni, alle 21:30, viene finalmente accettato. La prima chiamata al 118 era stata effettuata alle 10:40 del mattino.
L’uomo ha raccontato che il mattino seguente ha ricevuto una telefonata da parte del medico che aveva preso in cura il suocero. Lo informava che era in corso un attacco respiratorio e che gli stavano facendo un massaggio cardiaco.
“Di lì a 10/15 minuti mio suocero è morto. Morire così non è possibile. Si tratta innanzitutto di un essere umano, di una persona. Quando un essere umano arriva a quell’età, aveva 85 anni, è come se stessimo trattando un bambino. È come se avessimo preso un bambino e l’avessimo sballottato a destra e a sinistra”.
Tra le tante assurdità è accaduto che, nonostante il tampone del suocero avesse dato esito negativo, lo stavano per includere tra i pazienti covid.
A fine intervista il giornalista ha chiesto se erano intenzionati a denunciare l’accaduto. “Questa intervista è un primo passo verso la denuncia – ha risposto l’uomo – andremo avanti con le autorità competenti”.
Ha detto che quella sera aveva chiamato i Carabinieri e che questi gli avevano detto di chiamare la Polizia, che a loro volta lo avevano rimandato alla Dirigenza Sanitaria.
“Non è così che funziona. Se vogliamo un’Italia che funziona, si deve cambiare assolutamente. Il rammarico è che abbiamo una bella Italia e potremmo avere una bella società, ma queste cose ti spezzano le gambe”. Foto: YouTube