Il Tribunale Supremo di Madrid ha emesso la sua decisione, riguardo alle prossime elezioni europee, nei confronti di Carles Puigdemont, ex presidente della Catalunya.
L’ex leader politico si era candidato con la lista Junts per Catalunya – Lliures per Europa: insieme a lui l’ex ministro della salute Toni Comìn e l’ex ministra dell’Educazione Clara Ponsatì.
A fine aprile la Commissione elettorale spagnola, su ricorso presentato dal Pp e da Ciudadanos, ha escluso i tre separatisti dalla corsa alle europee.
La motivazione data dalla Commissione è “non idoneità alla candidatura”, vista la loro fuga per evitare il processo derivato dalla lotta per ottenere l’indipendenza catalana.
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Il Tribunale Supremo non vede impedimenti alla candidatura di Puigdemont
Ovviamente la risposta di Puigdemont, Comìn e Ponsatì è stata immediata: si sono rivolti, mediante i legali, al Tribunale Supremo di Madrid per avere giustizia.
Puigdemont aveva definito la decisione della Commissione elettorale uno scandalo, oltre che una prova che la Spagna continua a essere un paese non democratico.
Dopo circa una settimana dalla presentazione del ricorso, stamattina la Quarta sezione della Corte si è riunita per valutare la richiesta degli eurocandidati.
La decisione è stata unanime: alla fine della riunione di emergenza, la Corte ha valutato che non sussiste alcuna inidoneità alla candidatura dei tre ex leader.
La Corte ha precisato che l’essere candidato “è un diritto fondamentale che l’articolo 23 della Costituzione riconosce a tutti i cittadini spagnoli”.
Quindi valuta che i tre ex politici possono presentarsi alle europee del 26 di maggio, ma restituisce il caso alla giustizia ordinaria affinché sia questa a prendere la decisione finale.
Ora i tre protagonisti catalani dovranno attendere la decisione finale del Tribunale Amministrativo di Madrid, che dovrà arrivare in tempi brevi.
Resta comunque un problema importante: se Puigdemont dovesse alla fine venire eletto potrebbe non riuscire a occupare il suo posto al Parlamento Europeo.
L’ex presidente della Catalunya dovrebbe infatti ricevere formalmente il mandato in territorio spagnolo, dove però potrebbe essere trattenuto e arrestato.
Da luglio 2018 infatti Puigdemont può circolare liberamente in tutta Europa, tranne che nel suo paese d’origine. Un problema non da poco per una eventuale elezione.