Carles Puigdemont vince le elezioni europee con PDeCat, ma la sua nomina resta tutt’ora un’incognita che sta suscitando molte reazioni in Spagna.
Sull’ex Presidente della Generalitat pesa un mandato d’arresto per un presunto crimine di ribellione e sedizione, al quale tuttavia finora è sfuggito dimorando stabilmente in Belgio.
Per ottenere lo status di deputato al Parlamento europeo, dovrà comparire dinanzi alla Commissione elettorale centrale spagnola per rispettare la Costituzione.
È l’unico modo per far sì che un deputato europeo possa avvalersi di tutti i diritti, come l’immunità parlamentare ad esempio, dicono le fonti.
Puigdemont vince le europee, intervengono gli eurodeputati
Tutti i parlamentari eletti dovranno quindi recarsi a Madrid il 17 giugno per il giuramento sulla Costituzione, in base all’articolo 224 della legge elettorale.
Se Carles Puigdemont decidesse di presentarsi al Congresso dei Deputati verrebbe certamente arrestato: le forze di polizia sono già allertate.
Le elezioni Europee inoltre vedono eletti anche i due separatisti Toni Comìn e Clara Ponsatì, che potrebbero subire la stessa sorte dell’ex leader catalano.
Gli eurodeputati di JxCat, ERC, Comunes e CUP hanno chiesto al Presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, e ai vicepresidenti di “vigilare sui diritti politici”.
In una lettera, hanno criticato come, “in modo del tutto arbitrario e inspiegabile”, il Parlamento europeo abbia rifiutato di concedere l’accreditamento provvisorio a Puigdemont e Comín.
Gli eurodeputati hanno anche espresso la loro sorpresa per la richiesta congiunta di PP, PSOE e Cs di chiedere a Tajani “di impedire il processo di accreditamento degli eurodeputati”.
I firmatari hanno considerato quest’azione come una “chiara ostruzione alla normalità elettorale e ai principi democratici” e puntano il dito sulle modalità.
I legali intanto denunciano come proprio quei passaggi burocratici imposti dalla Spagna siano contrari alle norme europee, poiché non sono richiesti negli altri paesi Ue.