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Quando lo zenzero fa male: ecco cosa succede se lo assumi in questi casi

È una spezia dalle mille virtù, osannata per le sue molteplici proprietà ma ci sono dei casi in cui lo zenzero fa male. Scopriamo quali.

Lo zenzero è conosciuto ormai da tutti per le sue proprietà benefiche: antinfiammatorio, utile in caso di raffreddore e tosse, favorisce la digestione, ottimo rimedio contro la nausea e il mal di denti.

Molti però non conoscono gli effetti collaterali e le controindicazioni che può avere questa spezia in caso di uso eccessivo o in presenza di altre patologie.

Può comportare dei rischi anche in persone perfettamente sane. Scopriamo insieme tutti gli aspetti che forse non conosciamo dello zenzero.

Per prima cosa dobbiamo conoscere come e quanto mangiarne ogni giorno. Avete capito bene, pur essendo una spezia benefica non si può esagerare con le dosi.

Come. Innanzi tutto la radice di zenzero va sempre sbucciata perché la buccia può portare a infezioni o irritazioni digestive, specie se non lavata bene.

Quanto. La dose raccomandata è tra i 10 e i 30 grammi di radice fresca oppure 3 grammi se essiccato in polvere.

Oltre queste dosi anche persone perfettamente sane possono incorrere in problemi quali: nausea, diarrea, vomito e intossicazione alimentare.

Quando lo zenzero fa male

Vediamo insieme quali possono essere i principali effetti collaterali a causa di un eccessivo consumo o di un’interferenza con patologie preesistenti.

Problemi cardiaci. È sconsigliato a chi soffre di ipertensione e problemi cardiaci a causa della sua capacità di influenzare la pressione sanguigna, il ritmo cardiaco e la coagulazione del sangue, specialmente se si assumono già farmaci che lavorano come questa spezia. Si avrebbe un effetto amplificato incontrollato e pericoloso.

Coagulazione del sangue ed emorragie. Lo zenzero ha la capacità di rendere più fluido il sangue migliorando la circolazione ma può rivelarsi una proprietà pericolosa. Ne è sconsigliato il consumo a chi segue terapie farmacologiche con anticoagulanti orali, antiaggreganti piastrinici e antinfiammatori.

Diabete. Come nei precedenti casi può diventare pericoloso a causa della sua capacità di abbassare la glicemia che, associata a una cura farmacologica in atto, potrebbe farla scendere troppo e provocare fastidi a chi soffre di diabete.

Gastrite e patologie al tratto digestivo. Lo zenzero può provocare una forte acidità di stomaco se preso a stomaco vuoto portando a bruciori. Quindi è assolutamente sconsigliato assumerlo a digiuno, specie in associazione con il limone. Inoltre se assunto in elevate quantità può provocare ulcere nel tratto digestivo.

Colon irritabile. Questa patologia richiede grande attenzione perché lo zenzero, favorendo i movimenti intestinali, potrebbe provocare diarrea, gonfiore addominale e stimolare la produzione di gas ed eruttazioni.

Gravidanza. È sconsigliata l’assunzione alle donne in gravidanza: in questo questa la spezia stimola le contrazioni uterine.

Reazioni allergiche. Potrebbe provocare rush cutanei o altri sintomi come difficoltà respiratorie a chi soffre di allergie o ipersensibilità alimentare.

Calcoli biliari. Lo zenzero stimola la produzione di succhi gastrici e sollecita la produzione di bile il cui accumulo può portare alla formazione o al peggioramento dei calcoli biliari.