Il figlio è gravemente malato: governo, comunità e persone comuni si adoperano per una raccolta fondi ma il padre spende i soldi in festini… e il bimbo muore.
É una storia davvero assurda quella che arriva dal Brasile e che riguarda un bimbo gravemente malato e suo padre, Mateus Henrique Leroy Alves.
Il piccolo, di nome João Miguel Alves, soffriva di atrofia muscolare spinale, una malattia che necessita di cure molto costose.
Ogni dose somministrata al bambino costava ottantamila euro: una cifra enorme, che i suoi genitori non potevano permettersi.
Arrivano i fondi ma il padre spende i soldi
Però qualcosa si muove. Il governo brasiliano si è preoccupato di pagare le prime tre dosi per le cure del bambino e molti altri soldi sono arrivati grazie alle donazioni.
Nel giro di un anno – riporta il sito fanpage.it – hanno raccolto 230 mila euro e la loro città natale, Conselheiro Lafaiete, nel sud-est del Brasile, ha organizzato una maratona di beneficenza.
Sembrava che le cose stessero andando per il verso giusto ma Mateus Henrique Leroy Alves, trentasette anni e padre del bambino, decide di spendere quelle donazioni tra abiti di lusso, droghe, alcol e donne.
A maggio di quest’anno aveva deciso di lasciare la moglie con la scusa di dover frequentare un corso come guardia di sicurezza. La coppia aveva il denaro in quattro conti bancari ai quali Mateus poteva liberamente accedere.
Quando i soldi iniziarono a diminuire, attraverso operazioni di prelievo e trasferimenti bancari, la moglie, Karine Rodrigues, iniziò a insospettirsi. Lo denuncia alla polizia che due mesi dopo lo trova in un hotel di lusso.
Per il piccolo João Miguel Alves, trovatosi senza alcuna possibilità di cura, non c’è stato niente da fare: è morto lo scorso 17 ottobre.
Il padre del bambino si è giustificato con la polizia dicendo di essere stato vittima di estorsioni. Ora spetterà alle indagini stabilire la verità e decidere quali siano le reali responsabilità del padre di João.