Alcune patologie possono influenzare il rischio di contrarre la Covid-19 e anche il suo decorso: l’obesità è tra queste.
Tra le patologie più a rischio troviamo ipertensione, diabete, cardiopatia ischemica e cancro. Il Sistema sanitario nazionale inglese ha appurato nelle sue statistiche un dato, già conosciuto, che però spaventa non poco il Regno Unito.
Come riporta il Daily Mail, due terzi dei pazienti che hanno contratto il coronavirus e sono in condizioni critiche in terapia intensiva, si trovano in stato di obesità.
Diversi studi hanno già dimostrato che l’obesità, in caso di infezione di virus influenzali o respiratori, può aumentare la probabilità di soffrire di gravi complicazioni o di morire.
Questo dato preoccupa molto le autorità sanitarie che potrebbero arrivare al collasso: due terzi degli adulti di tutto il paese rientrano nella categoria.
Obesità: perché può peggiorare i sintomi?
Una persona obesa, rispetto a un soggetto sano, ha più rischi di gravi complicazioni da influenza, tra i quali la necessità di un ricovero a causa dell’indebolimento del sistema immunitario.
Secondo uno studio, pubblicato su The Journal of Infectious Diseases nell’agosto del 2018, la risposta immunitaria delle persone obese può essere alterata e portare a un’infiammazione cronica.
Quindi le difese, impegnate a cercare di spegnere queste infiammazioni, si abbassano e rimangono poche risorse per contrastare nuovi virus, come quello responsabile di Covid-19.
Inoltre molte persone in condizione di obesità seguono una dieta povera di frutta, verdura, fibre e antiossidanti, necessari a rinforzare il sistema immunitario. In più l’eccesso di peso rende più difficile l’inalazione di ossigeno.
Tutti questi fattori possono spiegare perché, nelle persone obese, i polmoni tendono a deteriorarsi più rapidamente e anche gli organi, privi di ossigeno, tendono a collassare.
Per questo motivo per il Regno Unito, ma anche per gli Stati Uniti dove il numero di persone con obesità è alto, tale fattore potrebbe colpire duramente la sanità.