“Oggi è stata firmata la resa. Oggi, nove aprile, è la nuova Caporetto”. Inizia con queste parole lo sfogo dell’europarlamentare Alfonso Maria Rinaldi che ieri sera commentava le proposte dell’Eurogruppo dopo l’ultimo incontro.
“È stato detto ai quattro venti, a iniziare da Conte, che mai avremmo firmato il MES. Adesso provano a giustificarsi dicendo che in realtà si tratta di un MES light. Ma non esiste un MES light, esiste un solo MES, punto e basta!”.
Secondo Rinaldi non eravamo nelle condizioni di chiederlo per un motivo molto semplice: “Il Meccanismo Europeo di Stabilità si attiva quando un Paese non ha più l’accesso al mercato, ovvero non si può più finanziare per mezzo di emissioni di titoli. Ma noi riusciamo tranquillamente a stare sul mercato”.
Per l’eurodeputato la scelta è stata presa senza passare dal Parlamento e cita la legge 234 del 22 dicembre 2012 che dice che qualsiasi accordo finanziario internazionale deve preventivamente passare dal Parlamento.
Rinaldi: “Chiederemo sfiducia a Gualtieri”
“Gualtieri è andato all’Eurogruppo ha detto sì al MES e noi chiederemo immediatamente la sfiducia al ministro. Sono amareggiato, l’Italia non meritava questo, ci hanno preso per il collo nel momento in cui siamo in ginocchio, nella peggiore crisi dopo la seconda guerra mondiale”.
In realtà il MES non è stato ancora attivato, si tratta infatti di una proposta, così come sottolineato anche dal capo politico del M5S Vito Crimi che, in risposta alle accuse di Rinaldi, scrive: “Noi non vogliamo che il Mes ci sia nel testo e comunque, se anche ci fosse, non la voteremmo mai. Sentiamo cosa ci dice il presidente Conte oggi”.
Già, aspettiamo di sentire cosa ne pensa il presidente del consiglio. Intanto il ministro Gualtieri si dice entusiasta e parla di un ottimo primo tempo, peccato averlo giocato tutto in difesa e aver subito più di un gol.
“Mi dispiace – continua Rinaldi nel video – ma da oggi non mi sento più europeo, bensì fortemente e fieramente italiano! Avevamo tutte le carte in regola per fare da soli e invece Conte, che aveva parlato di coronabond, ha mandato Gualtieri a firmare: bugiardo!”
Poi passa ai famosi 400 miliardi, ovvero la “potenza di fuoco” annunciata nell’ultimo decreto del Governo per risanare l’economia del Paese.
“Non hanno tirato fuori un solo euro! Le grandi e piccole aziende, i commerciati, i liberi professionisti e le partite iva, dovranno andare in banca e chiedere un prestito. Negli altri Paesi hanno già accreditato sui conti correnti un sacco di soldi”.
I nostri politici? “Incompetenti che non hanno nemmeno amministrato un condominio per dieci minuti. Non si risana un’economia con i debiti, dovrebbero dare soldi a fondo perduto. Non è colpa di aziende o commercianti se hanno dovuto abbassare le saracinesche. Questa è l’Italia”. Foto: Facebook
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