Il riso è un cereale che subisce maggiormente la contaminazione da arsenico. Ecco quali solo le qualità che ne contengono meno.
Dopo la pasta lavorata con grano contaminato da glifosato, un altro cereale che usiamo comunemente nella nostra alimentazione risulta poco salutare: il riso.
Sicuramente non è una novità ma è un argomento che non tutti conoscono: la contaminazione dell’arsenico nel riso.
L’arsenico è un semimetallo che si trova naturalmente nel suolo e nelle acque. Si presenta sia in forma organica che inorganica, dove la seconda è molto più pericolosa.
A causa dell’uso sempre più smodato di pesticidi e insetticidi, l’uomo ha contribuito ad aumentare notevolmente i livelli di arsenico inorganico nell’ambiente.
Va specificato che l’arsenico è contenuto anche in altri alimenti che normalmente consumiamo, sicuramente però in quantità minori.
Il riso infatti arriva a contenere concentrazioni di arsenico dieci o venti volte superiore rispetto a quello rilevato in altri cereali.
Tra le cause di questa contaminazione c’è il tipo di coltivazione. Le piantagioni di riso sono infatti inondate di acqua che a sua volta contiene arsenico e le radici della pianta ne assorbono maggiori quantità.
Quale riso contiene meno arsenico
È importante non trascurare questa informazione perché l’arsenico è stato classificato dall’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro come cancerogeno per l’uomo di tipo 1.
Questa sostanza è associata a un maggior rischio di contrarre alcuni tipi di tumore, il diabete di tipo 2, malattie polmonari e cardiovascolari. Nei bambini invece porta a problemi cognitivi e problemi nello sviluppo.
Il professore Andy Meharg dell’Università di Queen’s, grande esperto di riso e derivati, ha svelato quali tipologie contengono una minor quantità di arsenico:
– quello che risulta contenere minore contaminazione di arsenico rispetto alle altre tipologie è il Basmati. Questo spiegherebbe anche perché le popolazione asiatiche, che consumano molto riso nella loro dieta, non risultano intossicate o ammalate a causa di questo semimetallo cancerogeno;
– il riso integrale, preferito da molti perché ricco di nutrienti, è però più contaminato di quello bianco. Quest’ultimo infatti è privato della buccia, parte del chicco che contiene la maggior parte dell’arsenico;
– neanche il biologico si salva. Infatti nelle rilevazioni effettuate non si sono trovate sostanziali differenze;
– derivati come dolci, crackers, gallette presentano livelli superiori di arsenico rispetto a quelli del riso cotto;
– evitare l’uso del latte di riso, specialmente nei bambini, perché i livelli di arsenico arrivano a superare di gran lunga quelli consentiti nell’acqua potabile.