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HomeItaliaRistoratori lombardi sotto la Regione: «Si deve sfondare il palazzo» - Video

Ristoratori lombardi sotto la Regione: «Si deve sfondare il palazzo» – Video

I ristoratori lombardi hanno scelto di manifestare contro il provvedimento che prevede il coprifuoco dalle 23 alle 5 del giorno dopo. 

Qualche ora prima che venisse firmato il provvedimento sul coprifuoco in Lombardia, alcuni ristoratori e piccoli imprenditori avevano raggiunto il palazzo della Regione per manifestare il loro dissenso.

Si erano dati appuntamento per una protesta pacifica. Niente scontri, soltanto la voglia di farsi ascoltare ed esprimere le loro perplessità.

Ieri mattina il provvedimento è stato firmato e nella serata, a poche ore dal coprifuoco, sono tornati a manifestare sotto al palazzo con un sit-in.

La manifestazione dei ristoratori lombardi

“Ci vogliono calmi per cinque giorni per poi mettercelo in quel posto un’altra volta” ha detto un manifestante riferendosi a un ipotetico incontro con la Regione.

“Dobbiamo continuare a fare casino e venire a manifestare tutti i giorni invece di stare zitti. Si deve sfondare il palazzo e farli scendere”.

Di lì a poco il clima è iniziato a surriscaldarsi ma fortunatamente, anche se gli animi erano accesi, la protesta è continuata in maniera pacifica.

“Non chiudiamo un ca**o!” ha gridato un altro dei manifestanti. “Non è soltanto una questione di ristoratori o di tassisti, qui non stanno più rispettando i diritti dei cittadini” ha aggiunto uno dei ristoratori.

“Non si tratta di aspettare cinque giorni per avere risposte, di cosa? Il coprifuoco non esiste, non deve esistere, non si può parlare di coprifuoco, non siamo in guerra!”

Il messaggio era chiaro, e con ogni probabilità, continueranno a manifestare anche nei prossimi giorni. Del resto sono loro la categoria più colpita da questo provvedimento.

Ovviamente il coprifuoco riguarda tutti i cittadini quindi i ristoratori si troveranno a dover mandare via clienti prima dell’orario previsto dall’ordinanza per dar loro modo di trovarsi a casa per le 23.

E pensare che molti avevo speso chissà quanti soldi per mettersi in regola e mantenere i clienti in sicurezza.

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