A Jesi, in provincia di Ancona, è in corso una carneficina di rondini e rondoni a causa delle barriere elettriche presenti sul tetto di una chiesa.
Gli abitanti di Jesi hanno scatenato una polemica contro il parroco della chiesa di S. Pietro Apostolo per la strage di rondini e rondoni che sta avvenendo.
La causa sarebbe legata alla presenza di una serie di barriere elettriche antiposa installate durante i lavori di messa in sicurezza della chiesa a seguito del terremoto del 2016.
Durante i lavori, infatti, gli anfratti dei coppi sono stati murati e le rondini non solo non hanno trovato più i nidi, ma sono rimaste impigliate tra i fili elettrici.
Lo spettacolo che la comunità sta vivendo in queste settimane è davvero raccapricciante, tanto che sono dovuti intervenire i Carabinieri Forestali.
Catiuscia Di Bernardo, residente vicino la chiesa, da un anno ha avviato le procedure per coinvolgere chi di dovere per risolvere questa macabra situazione.
Norma Barbini, delegata Lipu della sezione di Ancona, si è fatta portavoce del caso chiedendo un intervento adeguato sull’impianto elettrico.
La stessa Lipu, inoltre, su Facebook è intervenuta sul caso dicendo che potrebbe trattarsi di un impianto malfunzionante sistemabile in tempi brevi.
Primavera difficile per le rondini
Questa primavera sembra essere davvero negativa per le rondini e i rondoni, che hanno dovuto fare i conti con una serie di anomalie climatiche.
Soprattutto questo mese di Maggio, considerato dai meteorologi uno dei più freddi degli ultimi anni, è stato davvero difficile per questi volatili.
Nonostante l’ordinanza emessa in diverse città italiane di preservare intatti i loro nidi, il freddo e il poco cibo ha mietuto molte vittime tra questi animali.
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Se poi a complicare ulteriormente la loro esistenza ci si mette di mezzo l’uomo, rischiamo seriamente di portare questi uccelli all’estinzione.
Per chi desidera salvaguardarli, è possibile portarli in qualsiasi centro di recupero della fauna selvatica dei volontari Lipu presenti sul territorio.