Il sambuco appartenente alla famiglia delle caprifogliaceae, di cui si usano i fiori profumati e le bacche nere mature, è il Sambucus Nigra.
Il nome deriva dal greco “sambyke” che è uno strumento musicale fabbricato con il tronco della pianta, vuoto al centro, dove si trova il midollo. Nigra significa nero, il colore delle bacche che hanno proprietà tintorie.
I fiori di sambuco svolgono un’azione antinfiammatoria ed emolliente che attenua l’infiammazione della mucosa nasale causa del raffreddore.
Stimola la sudorazione per cui è utile anche nel caso di sintomi influenzali con tosse e febbre. È un ottimo rimedio preventivo perché aiuta a rinforzare le difese immunitarie.
Svolge azione diuretica, quindi utile ad abbassare la pressione; inoltre i composti fenolici delle bacche aiutano a ridurre il rischio di infarto. Vi è anche l’azione lassativa e depurativa, e i suoi componenti contrastano osteoporosi e diabete.
Il Sambucus Nigra è un arbusto che cresce fino a 4/5 metri, i tronchi sono di tipo legnoso, con corteccia di colore grigio/marrone, i fiori di forma a ombrello sono bianchi con qualche parte sul giallo e molto profumati.
Le bacche lucide di colore scuro sono girate verso il basso, cadono per il peso. Assolutamente da evitare di usare i semi (non bisogna schiacciarli ma eliminarli quando si fa la marmellata), perché contenenti un glicoside tossico.
Il Sambucus Nigra non è da confondere con il Sambucus Ebulus “Ebbio” con fiori e bacche tossici. È una pianta a cespuglio con fusto erbaceo di colore verde/rossastro con costolature tendenti al grigio, raggiunge i 150 cm circa.
I fiori si differenziano un pò dal colore e dal profumo: quelli dell’ebbio sono bianchi con delle parti purpuree e hanno un odore sgradevole che ricorda le mandorle amare.
Sambuco in cucina
Le bacche, sempre scure, puntano però verso l’alto. In questo periodo è fiorito il sambuco commestibile, l’ebbio fiorisce più avanti quando il sambuco ha già le bacche.
Dal distillato di fiori con aggiunta di anice e altri aromi come menta e liquirizia si produce il famoso liquore commerciale chiamato Sambuca.
Per conservare i fiori, si possono essiccare mettendoli nell’essiccatore a 40° circa per 12 ore. Si conservano in barattoli di vetro per un anno. Tisana: un cucchiaino di fiori di sambuco essiccati in una tazza di acqua.
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Sciroppo di sambuco: portare a bollore un litro di acqua, unire una manciata di fiori staccati dai tralci verdi, 2 limoni con buccia edibile tagliati a fettine, lasciare riposare 12 ore. Filtrare con un colino schiacciando bene fiori e limoni.
Aggiungere al liquido un chilo di zucchero e due cucchiai di aceto di mele. Far bollire 15/20 minuti in modo che diventi sciropposo. Invasare bollente perché rimanga sottovuoto.
I fiori freschi staccati dal gambo verde e messi in pastella di farina, zucchero e acqua frizzante, diventano ottime frittelle, con aggiunta di marmellata.
I fiori possono essere aggiunti nei pancake proteici per la colazione, unendoli a 4 cucchiai di farina integrale, 2 misurini di formula proteica e latte di soia. Si cuociono a cucchiaiate in una bistecchiera antiaderente.
Confettura
Ingredienti: 5 mele bio, 400 g di fiori di sambuco privi del tralcio verde, 200 g di zucchero, acqua qb, 1/3 di limone con la buccia.. Preparazione: mettere a cuocere le mele tagliate a pezzetti in una pentola, quasi ricoperte d’acqua.
Una volta tenere, toglierle dal fuoco, frullarle e rimetterle sul fuoco, aggiungere lo zucchero, farlo sciogliere bene e poi unire i fiori di sambuco. Portare a bollore e lasciar cuocere finchè raggiunge la giusta consistenza.
Volendo si frulla di nuovo il tutto e si trasforma in gelatina. Invasare ancora bollente in vasetti sterilizzati, chiudere bene e rovesciare qualche minuto. Devono rimanere sottovuoto.