Avete mai pensato che il sapone che usate per lavare le mani possa in realtà non fare il suo dovere? Ecco qual è il migliore da usare.
Liquido, saponetta, mousse: la scelta del sapone da usare per la cura e l’igiene del nostro corpo ha ormai moltissima scelta.
Ma uno vale l’altro? Decisamente no. La scelta del sapone è davvero molto importante e dobbiamo sceglierne uno che soddisfi la nostra pelle ma che sia anche funzionale.
Uno studio pubblicato nel 2017 sull’American Journal of Infection Control viene in nostro aiuto in questa scelta valutando alcuni tipi di sapone.
Qual è il miglior sapone da bagno?
Lavarsi le mani è un gesto molto importante tanto che può salvare la vita. Nella mani infatti è concentrato un numero altissimo di batteri e agenti patogeni. Vediamo l’efficacia dei diversi saponi che troviamo in commercio.
Saponetta. Sicuramente la scelta più economica ed ecologica tra tutte. Sfatiamo il mito che sia un ricettacolo di batteri perché tutti i saponi lo sono ma il passaggio sotto il getto dell’acqua favorirebbe l’eliminazione di gran parte di questi microrganismi. Non sottovalutiamo la quasi assenza di sprechi e la possibilità di utilizzo sia per l’igiene personale sia per altri tipi di pulizia (come nel caso del sapone di Marsiglia).
Sapone liquido. In questo caso abbiamo un impatto ambientale e un costo maggiore rispetto alla saponetta ma per quanto riguarda la carica batterica riesce certamente a eliminarla dalle nostre mani.
Sapone mousse. Sta prendendo sempre più piede l’uso di questo sapone super soft che piace a grandi e piccoli. Lo troviamo in ospedali, case di cura, centri commerciali. Oltre all’impatto ambientale che non è dei migliori, sarà efficace contro germi e batteri?
Secondo uno studio intitolato “Foam soap is not as effective as liquid soap in eliminating hand microbial flora” firmato da Nicolette Dixon, Margie Morgan e Ozlem Equils dell’University of California a Los Angeles e della Miora Educational Foundation di Encino, sembrerebbe essere meno efficace degli altri saponi.
I risultati dello studio
In particolare i ricercatori hanno scoperto che i saponi schiumosi non sono efficaci come quelli liquidi e per farlo hanno seguito tre diversi esperimenti con due marche diverse di mousse.
Il gruppo di volontari era composto da dieci persone che hanno lavato le mani con sapone contenente sodio laurilsolfato, un tensioattivo con effetto schiumogeno, in diverse concentrazioni: 5-10% per la mousse e 1-5% per quello liquido.
A fine test il risultato ottenuto è quello che il sapone liquido agiva sulla carica batterica riducendola con una differenza significativa rispetto alla mousse.
I ricercatori ipotizzano che «questo può essere dovuto al fatto che un detergente deve essere massaggiato per produrre schiuma, mentre l’altro è già schiumoso quando esce dal dispenser».
«Nel caso delle mousse il contenuto di un ‘puff’ di sapone è minore rispetto alla versione liquida. I nostri dati mostrano che lavarsi le mani con saponi in mousse può dare una falsa sensazione di decontaminazione e, potenzialmente, favorire l’involontaria diffusione di germi resistenti», concludono i ricercatori
Adesso per confermare i dati dello studio i ricercatori hanno affermato che il test andrà ripetuto su campioni più elevati e in diversi luoghi.