Un marito che registra col cellulare la morte della moglie. È questa la notizia scioccante della fine di Sara Aiello, giovane donna di 36 anni e madre di due bambine, appartenente ad una famiglia di imprenditori di alta sartoria della penisola sorrentina.
Il decesso risale all’estate del 2015 nella casa di Pompei. In quell’occasione il marito, su suggerimento di un medico – a quanto afferma – registrò tutta l’agonia per oltre otto minuti senza chiamare i soccorsi.
Questa negligenza ha portato, infatti, alla morte della moglie. Secondo la versione del marito l’idea di un video gli sarebbe stata suggerita da un medico dopo che la moglie già in precedenza aveva avuto un malore che richiese l’intervento del 118.
In seguito a questo episodio gli sarebbe stato consigliato di filmare la donna nel caso in cui il malore si fosse ripetuto per consentire una diagnosi più precisa.
I familiari di Sara Aiello
E così ha fatto il marito: si è limitato a filmare la tragica fine della moglie e a misurale la pressione non potendo fare altro che constatarne il decesso.
I familiari di Sara, tuttavia, non hanno mai creduto a questa versione. Innanzitutto sono venuti a conoscenza del video incriminato soltanto dopo molte settimane dalla sua morte.
Raccontano, ancora, della gelosia del marito e di come nell’ultimo periodo i due avessero spesso contrasti. Sara era cambiata e spesso aveva svenimenti.
“Noi chiediamo alla Procura di riesumare il corpo e di capire cosa è successo. A noi non serve un colpevole” afferma uno dei fratelli che sono ricorsi alla trasmissione Chi l’ha visto?.
Ma l’ipotesi più inquietante è stata avanzata da periti interpellati dai familiari di Sara: il decesso della donna sarebbe stato causato con molta probabilità da avvelenamento da cianuro di potassio, uno dei veleni più letali.
E il comportamento di Sara nei momenti di agonia in cui è stata filmata sarebbe una chiara prova di sintomi di avvelenamento.