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Scanzi contro Murgia: in difesa delle “min***ate assolute” di Franco Battiato

Scanzi contro Murgia: in difesa e “cura” di Franco Battiato.

Chissà se sia stato questo inizio di “primavera all’ombra delle Betulle” oppure l’annosa ricerca del “centro di gravità permanente”, a suscitare le colleriche rimostranze della giornalista Michela Murgia nei confronti del cantautore Franco Battiato.

Fatto sta che alla furiosa critica della Murgia e alle sue ragioni imbastite, diciamocelo, con scarsa eleganza, replica con indignazione malcelata un Andrea Scanzi che proprio non perdona alla collega, la definizione dei testi di Battiato nei termini di “minchiate assolute”.

La nemesi storica non perdona: la sinistra da sempre trova il suo nervo scoperto e critico proprio a sinistra. Lo specifica lo stesso Scanzi, nelle prime battute di un post sulla sua pagina Facebook, quando disconosce in generale (“da uomo di sinistra”), l’operato della Murgia, quale “espressione più dannosa, deleteria e irricevibile della sinistra italiana”, la cui parola avrebbe spesso deviato il consenso elettorale verso Salvini.

Non chiediamoci ora se lo stesso Salvini, che viene tirato in mezzo a ogni vicenda italiota, quale cartina di tornasole della validità o meno di ogni pronunciamento, possa trovare giovamento grazie alla spaccatura delle sinistre in fatto di gusti musicali, ma una cosa è certa: Scanzi è offeso come un teen ager addolorato dagli insulti mossi al proprio idolo.

Scanzi contro Murgia: “recitare la caricatura di intellettuale”

Non ci sta e sgambetta con una certa frenesia dialettica, di certo non meno arrogante di quella della Murgia, tuonando contro la “Santaché boscevica”, un’arringa difensiva della carriera di Battiato: “Quando avrai anche solo raggiunto un centesimo di tutto questo, e per ora tra le messe cantate a Radio Capital e le sbrosce mosce dei tuoi libretti neanche ti ci sei lontanamente avvicinata, parla”.

È ovvio che siamo dinanzi a una certa idiosincrasia verso il rispetto reciproco, un gusto per certi versi atavico per critica sterile e immotivata, ma c’è di sorprendente la lotta di classe, tutta sinistroide, sempre attiva sulla liceità della definizione di intellettuale: la Murgia rimanda Battiato, Scanzi asfalta la Murgia nel suo “recitare la caricatura di intellettuale”. Poi conclude con diplomazia borghese: “Con rispetto”.

Ed è quest’ultima espressione che ci consente il ripristino del buon senso e della moderazione dei toni, senonché dei concetti, mediante una parola più dolce e universale, che è quella della poesia di Battiato.

Che ci sia “cura” e “protezione da tutte le malinconie” per gli afflitti intellettuali di sinistra in dissidio per gusti musicali. Foto: YouTube