Sono giorni che si susseguono notizie sui seggiolini anti abbandono, diventati obbligatori dal 7 novembre. Ma spunta un dubbio.
Nessuna proroga: genitori e negozianti nel caos. Tutti sono alla ricerca del miglior dispositivo anti abbandono per il seggiolino del proprio figlio.
La scelta è molto vasta, si va dal semplice cuscino con sensore di peso collegato all’accendi sigari, fino agli innovativi dispositivi collegati a una applicazione sullo smartphone tramite bluetooth.
E molti genitori stanno optando per i modelli collegati ai propri smartphone. Ma possono avere conseguenze sulla salute dei bambini?
Seggiolini anti abbandono e onde elettromagnetiche: la petizione
Collegare lo smartphone ai dispositivi e seggiolini anti abbandono genera delle radiofrequenze. Queste sono dannose per gli adulti ma lo sono ancor di più per i bambini.
Il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa) suggerisce infatti di non far utilizzare smartphone, tablet o altri dispositivi ai bambini.
Questo perché il loro corpo, ancora in fase di sviluppo, assorbe maggiormente le radiazioni elettromagnetiche rispetto ad un adulto.
Molti dei dispositivi anti abbandono in vendita sono collegati allo smartphone tramite bluetooth e sono tutti molto vicini al corpo dei bambini: cuscini o clip da applicare alla cintura.
Qualcuno la domanda se l’è fatta e ha lanciato una petizione indirizzata al Ministero dell’Interno e al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Oltre ad altri dubbi avanzati su questa legge.
«Pensare che un’intera generazione di bambini, debba fare affidamento sulla efficienza di sensori elettromagnetici senza conoscerne le possibili conseguenze negative sulla salute è da irresponsabili!», inizia così la petizione.
Continua poi «In numerosi report scientifici ed interventi specifici di ricercatori si cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica contro l’inquinamento elettromagnetico, Bluetooth, Wi-Fi e altre radiazioni, raccomandando che tali contaminazioni devono essere tenute lontane da donne gravide e da bambini. Un contatto diretto deve essere pertanto evitato. Da anni infertilità e sterilità sono in aumento, come lo sono anche il crescente numero di tumori al basso ventre».
Non dimenticano di ricordare che non esistono valori sperimentali su questi dispositivi o seggiolini anti abbandono che confermino i loro dubbi ma affermano che «nell’incertezza non vogliamo che i nostri figli diventino delle cavie».
Cosa dice la scienza sui rischi
L’inquinamento elettromagnetico è un nemico invisibile, ancora oggetto di studio e su cui la scienza si divide. Cosa provoca sull’uomo e che effetto ha?
L’effetto che le onde elettromagnetiche hanno sul nostro corpo è il riscaldamento dei tessuti, del tutto simile al principio usato nel forno a microonde per scaldare i cibi.
Molti scienziati sostengono la correlazione tra cancro e inquinamento elettromagnetico e a sostegno di questa tesi ci sono diversi studi.
Uno studio italiano svolto dall’Istituto Ramazzini, sui problemi causati dalle antenne di telefonia mobile, ha ottenuto risultati poco rassicuranti. I topi dell’esperimento mostravano un aumento del rischio di Schwannoma cardiaco, un tumore al cuore.
Anche un altro studio statunitense condotto dai ricercatori del National Toxicology Program (NTP) ha evidenziato un aumento di tumori maligni al cervello e Schwannomi cardiaci nei topi esposti per due anni a radiofrequenze.
È anche vero che altre ricerche svolte per valutare l’associazione tra tumori ed esposizione ai campi elettromagnetici non hanno stabilito una chiara corrispondenza tra i due fenomeni.
Quello su cui tutti sembrano essere d’accordo è la necessità di svolgere altri studi per approfondire questa correlazione.
Intanto enti internazionali come l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) hanno classificato le radiofrequenze come cancerogene di gruppo 2B, ovvero come possibilmente cancerogene per gli esseri umani.