Lo scorso 3 giugno Sgarbi è intervenuto in Parlamento durante una discussione incentrata sulle misure urgenti da adottare per gli esami di Stato e la conclusione e ripresa dell’anno scolastico.
Il deputato del gruppo Misto ha usato parole dure alla Camera: «Potremmo dire che non va bene che un Governo sia così inadeguato a governare, rispetto a decisioni così fondamentali che riguardano la libertà dei cittadini».
Sgarbi in Parlamento ha specificato che in Italia è mancato il governo, perché le decisioni sono state prese dal comitato tecnico scientifico.
«Chi sono i membri di questo Comitato? Possono essere più autorevoli di alcuni altri scienziati che hanno detto cose molto precise?»
Il riferimento è al Prorettore Alberto Zangrillo che ha dichiarato che il virus clinicamente non esiste più, provocando uno scandalo.
Sgarbi ha poi lamentato il fatto che ricominci prima il calcio della scuola: «Un segnale molto inquietante di un Paese senza cultura. Questo è indicazione di un governo che non c’è».
«C’è un Comitato tecnico scientifico che ha tenuto i bambini fermi a casa nell’ignoranza, con la finzione dell’insegnamento a distanza, che continua a non dare nessuna risposta, come se non ci fossero nuove evidenze sulla realtà attuale di questo drammatico momento della nostra vita, che ora è finito», ha affermato il deputato del gruppo Misto.
Sgarbi in Parlamento si scatena contro il Comitato tecnico scientifico
«Se l’evidenza è che non si tratta di un pericolo mortale ma di una condizione dalla quale si può uscire senza bisogno della terapia intensiva, dov’è il governo?»
«Qui c’è un problema di passività, noi siamo stati governati. Anche altri personaggi illustri come Matteo Bassetti e Giulio Tarro, avevano dato segnali di misure che non dovevano essere queste, grottesche e assurde», ha aggiunto il deputato.
A questo punto Sgarbi ha avanzato una richiesta: «Chiedo una Commissione parlamentare d’inchiesta sopra i Comitati tecnico scientifici, per andare a vedere se abbiamo ricevuto qualche ricatto o qualche minaccia».
«Non sono un dietrologo ma qualcuno che aspetta il vaccino lo abbiamo da sempre. Ma oggi il vaccino dovrebbe servire per una cosa che non c’è più? Dovremmo vaccinare persone che potrebbero essere contagiate da altro attraverso un vaccino sbagliato?»
Il deputato ha aggiunto: «Ora potremmo fare una buona commissione di parlamentari, e non di medici, per valutare l’operato di quei medici e scoprire le falsità (o le false verità) che hanno detto».
«Questo non vuol dire attenuare la prudenza ma neanche essere succubi di chi un giorno dice una cosa e un giorno un’altra. Intanto un grande medico della terapia intensiva che dice “il coronavirus è estinto” è un pazzo? Non è una materia che ci interessa? Non è una questione che riguarda quello che dovremmo fare prima di tutto con le scuole, restituendo gli allievi ai docenti?», ha domandato Sgarbi ai colleghi in Parlamento.
Le mascherine e le restrizioni
«Siamo stati senza mascherina in Parlamento fino al 20 di aprile e il virus è qui da gennaio. Non mi pare che siamo morti tutti. Improvvisamente abbiamo fatto questa ridicola sceneggiata di metterci un bavaglio, una museruola, per non parlare. Non per non essere appestati, perché la peste non c’è o non c’è più, se mai c’è stata».
Il critico d’arte ha poi continuato riportando il discorso sui bambini: «Prudenza non vuol dire stupidità. Abbiamo appurato che il virus non ha toccato in nessun modo i bambini però non potevano fare nemmeno una passeggiata nel parco».
«La scuola deve essere il primo luogo dove torna la democrazia», ha aggiunto Sgarbi nel suo discorso in Parlamento portando il tema dei “bocciati” in primo piano.
«Perché facciamo gli esami? Promuoviamoli tutti. Hanno vissuto, per colpa nostra, una sospensione dei loro diritti di apprendimento, di conoscenza, di capacità di capire il mondo. E noi li esaminiamo su che cosa? Su quanto siamo stati scemi e incapaci noi di garantire loro la libertà di pensiero, di idee? In nome di cosa? Della pseudo scienza, del mago Otelma che si è incarnato nel Comitato tecnico scientifico».
Spiega inoltre che se facciamo parte dell’Europa, noi siamo l’Europa e non ci deve essere una linea per ogni Paese. Se negli altri Paesi europei riprendono la scuola, dovremmo farlo anche noi.
La conclusione di Sgarbi in Parlamento
«Per la prima volta abbiamo avuto una massa fatta di individui separati, è la prima volta che capita nella storia. Ognuno stava a casa sua ma nessuno usava la sua testa. Temevano di mettere il naso fuori dalla finestra. Questa nuova deformazione ha creato una massa fatta di individui ipnotizzati, una psicosi collettiva che è diventata persuasione».
«Dobbiamo uscirne. Dobbiamo essere i primi a dire che queste mascherine sono una menzogna e i primi a dire che università e scuola devono riaprire nella normalità», ha concluso Sgarbi.
Sabato c’è stata la votazione che ha stabilito con 245 voti favorevoli e 122 contrari, la conversione in legge del decreto legge sulle misure da adottare per la scuola e non è andata come avrebbe voluto il deputato del gruppo Misto.
Anche altri si stanno muovendo per cambiare alcune decisioni intraprese che potrebbero andare a ledere i bambini. Vedremo da qui a settembre cosa succederà.