Silvia Romano è stata liberata dopo 18 mesi di prigionia tra Kenya e Somalia. Finalmente c’è stato il suo rientro a Ciampino e il ricongiungimento con i familiari.
Il tempo di scendere dall’aereo dei servizi segreti che subito sono partite le polemiche. “Quanto abbiamo pagato? E i rapitori?” a queste domande si sono poi aggiunti i tanti commenti per l’abito indossato e la sua conversione.
Giornalisti, politici e tuttologi, ognuno ha voluto dire la propria: qualcuno minimizzava sul riscatto, altri esageravano con le critiche.
Ad avere un giudizio equilibrato e certamente condivisibile è stato invece il giornalista Tony Capuozzo.
Il commento di Toni Capuozzo sul ritorno di Silvia Romano
“ll silenzio parla” è il titolo che il giornalista ha voluto dare al post in cui commenta il ritorno in Italia di Silvia Romano.
“Penso che le parole attorno a una vittima non servano: bisogna essere solidali con la vittima, con le sue sofferenze, anche se hanno la forma di un sorriso radioso. Per essere più chiaro, penso che Silvia Romano sia stata vittima non solo di un sequestro, ma anche di un uso accorto della sua libertà”.
A Toni sembra una di quelle persone “che escono da un coma e ti raccontano com’è la soglia diafana della morte, un senso di pace. Dunque per me è ancora vittima e questo esige il silenzio. Tutto il resto? Fa pena”.
In quel tutto il resto ci cono entrambe le fazioni: “Fanno pena le ong fai da te che non pensano ai pericoli, non assicurano volontari malpagati. Fanno pena i governanti che allestiscono la passerella a Ciampino e si ritrovano una passerella degli Shebaab”.
Ma fanno pena anche i “commenti rancorosi di chi dice che sono soldi buttati e avrebbe potuto restare là”.
“Fanno pena destra e sinistra”
Per Capuozzo “siamo uno Stato dove i familiari dei morti di Bergamo devono pagare le cremazioni, e gli italiani a Cuba devono pagare il volo speciale Alitalia mandato da Di Maio per tornare in Italia ai tempi del virus, ma io sono dell’idea che la vita non abbia prezzo, anche se non sopporto questa disparità di trattamenti”.
Il giornalista non le manda a dire: “Fanno pena la destra e la sinistra, i giornali di destra e quelli di sinistra. Fanno pena i commenti generosi: “orgoglio”, “grazie”. Di cosa? Per essere andata ad aiutare gli orfani di un villaggio kenjota invece di aver pagato il viaggio a una giovane del posto, averle insegnato come si tengono i bambini, e rinviata sul posto con i soldi per costruire una scuoletta? Amore dell’avventura, e lo dico con l’affetto di chi per avventura è andato nei posti peggiori”.
E ancora: “Fanno pena i buonisti che furono e continuano a essere feroci con Fabrizio Quattrocchi. Fa pena l’imam che si è detto pronto ad accoglierla: pessima propaganda per l’Islam, una conversione così, signor imam”.
Insomma fanno pena tutti, anche Capuozzo ci si mette dentro “ma lei, Aisha, deve muovere solo a pietà”. Foto: YouTube