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Solstizio d’inverno, il sole si ferma: ecco perché il 21 è il vero capodanno

Solstizio d’inverno, il vero capodannodi Marcello de Angelis – Il sole si ferma domani…

Il giorno 21 dicembre alle ore 23,23 si verificherà il solstizio d’inverno, Sol-stitium significa che “il sole si ferma“, quando la terra arriva a uno dei limiti dell’ellissi della sua rotazione.

Sarà la notte più lunga e quindi il giorno più breve. Se vivessimo secondo i ritmi naturali avremmo la piena sensazione di cosa questo possa rappresentare.

La sensazione della fine, una prospettiva di buio e freddo irreversibile. Una notte eterna. Probabilmente i primi uomini che hanno provato questa sensazione hanno ceduto al terrore e alla disperazione, come fecero gli europei allo scoccare dell’anno Mille.

Ma la notte perenne era sicuramente più terrificante di una data. Qualcuno, decine di migliaia di anni fa o forse ancora di più, decise di non arrendersi alla disperazione e al terrore, al buio e al freddo.

Accese una torcia e salì su un’altura e lì fece un falò più alto che potè, affinché la sua luce si vedesse da lontano e anche dal cielo. E in molti lo imitarono, tanto da replicare su monti e colline l’intero firmamento.

Perché si può cedere alla disperazione e alla paura, oppure combattere. E i nostri antenati scelsero di combattere. E anche se il sole era Dio, a volte persino Dio ha bisogno del nostro aiuto per continuare a vivere.

Alcuni popoli si inchinano a implorare l’aiuto di Dio e poi cambiano Dio quando pensano che il loro sia debole e non soddisfi i loro desideri.

Quell’uomo antico si disse che forse Dio era morto o forse stava morendo. O magari era solo stanco e stufo e non voleva più tornare.

Solstizio d’inverno, una luce nell’oscurità

E allora piantò la sua bandiera di luce sul monte sperando che Lui la vedesse, per dirgli: fossi anche l’unico, ma sappi che qui ce n’è ancora uno pronto a combattere per te.

Ti offro quello che posso e combatto al tuo fianco. Se deve essere così saremo solo tu ed io, ma non accetto la sconfitta senza combattere.

Meglio accendere una candela che maledire l’oscurità. Finché uno solo combatte la notte eterna non verrà. Teniamo accesi i fuochi e aiutiamo Dio a risorgere e regnare per un anno ancora.

Astronomicamente è raro che il solstizio coincida con la mezzanotte, anche perché i fusi orari sono diversi. Questo solstizio dunque per noi non sarà un solstizio come gli altri.

Più notte che a mezzanotte non viene. Domani è quindi l’ultimo dell’anno. Preparate le vostre candele o i vostri fuochi, per la battaglia per aiutare Dio a tornare a splendere.

Sarà una notte lunga e fredda, ma rischiarata dalla volontà degli uomini di non cedere alla disperazione e non lasciar morire il loro Dio.

Buona fine a tutti quindi. E buon inizio. Il sole, grazie alle nostre luci, tornerà a scaldare la nostra Sacra Terra la mattina del 22. Lo giuro.