Il discusso caso tra il Vescovo di Laval e le suore dell’istituto di vita consacrata Piccole Sorelle di Maria, finirà con ogni probabilità in un tribunale.
La disputa è iniziata nel 2016, quando il giovane istituto francese era finito sotto osservazione per problemi legati all’amministrazione.
La visita canonica fu ordinata da monsignor Thierry Scherrer che nella relazione parlò di “autoritarismo deviante”.
Tale relazione fu contestata dalle suore che protestarono anche per l’avvenuta sospensione della superiora generale, madre Marie de Saint Michel.
Nel 2017 furono nominati tre commissari dalla Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica che accusarono le suore di “rifiuto ordinato dell’obbedienza” per non aver loro aperto le porte di casa.
Le Piccole Sorelle di Maria e l’associazione a loro sostegno ritengono che i provvedimenti da parte del Vaticano siano dettati da una volontà precisa: promuovere una visione più progressista rispetto a quella tradizionale.
Provvedimenti che, secondo quanto riportato dal sito La nuova bussola quotidiana “sono stati impugnati dalle Piccole Sorelle di Maria fino all’appello al Tribunale Supremo della Segnatura Apostolica che, però, non ha accolto le loro rimostranze”.
Sempre secondo La nuova bussola quotidiana “le tensioni si sono protratte con l’organizzazione di un nuovo capitolo canonicamente non riconosciuto da Roma e che ha ‘premiato’ ancora una volta la superiora ‘indigesta’ al vescovo di Laval”.
La denuncia da parte delle suore
A questo punto arriva l’ultimatum da parte del Vaticano: o accettare il “commissariamento”, o la riduzione allo stato laicale.
Nell’ottobre dello scorso anno, 29 religiose su 39 hanno chiesto di essere sollevate dai loro voti. Le autorità hanno accettato le dimissioni concedendo un periodo di sei mesi di sospensione.
Attualmente la maggior parte delle suore ha un età compresa tra 60 e 70 anni e risiede nel villaggio Lagardelle-sur-Lèze. Diversi gruppi di laici sono preoccupati per le Piccole Sorelle di Maria che, in futuro, si troveranno senza alcuna dimora.
Intanto le suore hanno annunciato tramite il loro avvocato di voler intraprendere un’azione legale contro le autorità ecclesiastiche per molestie morali e diffamazione.