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Superstiti del treno 9595, parla Stefano: «Ho visto il macchinista…»

Parla uno dei superstiti del treno Frecciarossa deragliato nei pressi di Lodi. “Quando siamo usciti, sono passato davanti al cadavere del macchinista: era senza testa”.

“È stato scioccante. Nel momento dell’impatto abbiamo sentito un grande botto, il treno sembrava non fermarsi mai. Eravamo come delle mosche dentro un bicchiere”.

Sono le parole di Stefano, uno dei sopravvissuti alla tragedia del treno 9595 deragliato la mattina del sei febbraio scorso sulla linea ferroviaria Milano – Bologna.

Il bilancio è triste: due morti e trenta feriti, ma dal racconto del superstite, intervistato da Mattino Cinque, risulta chiaro che poteva andare molto peggio. “Mi sono aggrappato alla poltroncina che avevo davanti – racconta Stefano – e ho pensato che fosse finita. Ho avuto molta paura”.

Stefano, uno dei superstiti del treno 9595

La Panicucci ha chiesto al sopravvissuto di raccontare cosa avevano sentito prima che il treno si fermasse: “Un grande botto e degli scossoni […], si era alzata tanta polvere e la ghiaia schizzava da tutte le parti. Abbiamo anche pensato che la carrozza poteva prendere fuoco”.

E quando dallo studio chiedono cosa sia accaduto a treno fermo, arriva la risposta da brividi: “C’era tanto fumo all’interno del vagone, ci siamo alzati e abbiamo rotto il finestrino per uscire. Una volta fuori, sono passato davanti al cadavere del macchinista: era senza testa”.

Stefano racconta di essere pieno di dolori ma si ritiene più che fortunato, lui può ancora raccontarlo. “Non ho chiuso occhio tutta la notte, è stato un choc, qualcosa che sarà duro dimenticare”.

E come dargli torto: dimenticare la paura del momento e l’immagine del corpo senza vita del macchinista sarà difficile. Ma da quello che racconta l’inviato di Mattino Cinque, Stefano si è ripreso meglio rispetto ad altri superstiti, la cui situazione psicologica sembra più grave.

Stefano è un’imprenditore e si trovava su quel treno per lavoro. “Stavo andando a Bergamo […] quando sono arrivato alla stazione di Milano era mezzanotte, l’ultimo treno era quello”.