In un precedente articolo, pubblicato sul nostro sito, abbiamo provato a esaminare alcuni punti dell’accordo di Malta sulle ripartizioni dei migranti.
Esponenti del nostro Governo, tra cui il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, lo hanno definito “una svolta, un significativo passo avanti”.
Le perplessità che abbiamo sollevato, e che ci fanno pensare a tutto meno che a una svolta, riguardano in particolare gli “sbarchi fantasma”: barchini con circa 10/15 persone a bordo che giungono autonomamente sulle nostre coste.
Nel documento si parla di ripartizioni dei migranti ma con riferimento a quelli che sbarcano dalle ONG. “Per adesso parliamo di navi delle ONG o altre navi. Al momento non sono contemplati gli arrivi con i barchini o i gommoni” ha dichiarato il nuovo Ministro degli Interni Luciana Lamorgese.
Accordo di Malta, il bluff sul tempo determinato
Ora, considerando che la maggior parte dei migrati proviene da piccole imbarcazioni, è del tutto evidente che sarà sempre e solo il nostro Paese a occuparsi di quasi tutti coloro che vogliono raggiungere l’Europa.
Ma c’è dell’altro: il summit di Malta potrebbe rivelarsi un vero e proprio boomerang per il nostro Paese. Del via libera alle ONG potrebbero infatti approfittare i trafficanti, dando ulteriori garanzie a chi decide di partire.
In un articolo di ieri sul sito dell’Ansa, in cui viene pubblicato parte dell’intesa raggiunta a Malta, troviamo conferma a questa nostra ultima obiezione.
Si legge: occorre “assicurare che questo meccanismo temporaneo” per la ripartizione dei richiedenti asilo “non apra nuove strade irregolari verso le coste europee ed eviti la creazione di nuovi fattori di attrazione”.
E sapete perché c’è scritto meccanismo temporaneo? Perché durerà sei mesi, poi potrà essere sospeso o rinnovato. Se “nei sei mesi il numero dei ricollocati dovesse aumentare in modo sostanziale, gli Stati che partecipano si riuniranno per consultazioni. Durante le consultazioni il meccanismo potrà essere sospeso”.