“Morire di amore. È con grande tristezza che vi annunciamo la morte di Tahar Mejri, 42 anni, papà di Kylan Mejri deceduto il 14 luglio 2016”.
Inizia così il post pubblicato il 13 giugno dalla pagina Facebook dell’associazione Mémorial des Anges nata per ricordare le vittime della strage di Nizza avvenuta la sera del 14 luglio 2016.
In quella tragica notte morirono 86 persone tra cui la moglie e il figlioletto di Tahar Mejiri. Da quel giorno, la sua vita non fu più la stessa: aveva 42 anni
Nel video a fine articolo, le immagini che non dimenticheremo mai: il suo grido di rabbia e dolore dopo aver appreso la notizia della morte del suo piccolo di 4 anni.
Tahar Mejri e quella notte del 2016
Il 14 luglio 2016 nel dipartimento delle Alpi Marittime a Nizza, in Francia, un uomo, alla guida di un autocarro, investì volontariamente la folla che assisteva ai festeggiamenti pubblici in occasione della festa nazionale francese nei pressi della promenade des Anglais.
La corsa del veicolo, un autocarro Renault Midlum di colore bianco, durò per 1.847 metri durante i quali il conducente sparava all’impazzata procedendo zigzagando.
L’attentatore, Mohamed Lahouaiej-Bouhlelrimase, fu ucciso dai colpi di arma da fuoco sparati dalla polizia contro la cabina di guida: erano le 22:50.
Nato a Susa in Tunisia, era già noto alla polizia per piccoli casi di violenza e detenzione di armi. Tre giorni dopo, il 16 luglio, lo Stato Islamico (ISIS) ha rivendicato la responsabilità dell’attentato: l’attentatore era un suo “soldato”.
Tra le persone investite dal camion c’era anche la moglie di Tahar il cui corpo fu trovato lungo la strada. Del figlio Kylan nessuna traccia, l’uomo cercò disperatamente per 48 lunghissime ore.
Ne chiese notizia anche in strutture ospedaliere, poi l’atroce scoperta: il piccolo Kylan era morto. Chi conosceva Tahar Mejri si dice certo che non avesse istinti suicidi ma la tristezza pare abbia preso il sopravvento e il pover’uomo si è lasciato morire.