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Trifoglio rosso: tutte le proprietà benefiche e gli usi in cucina

Il trifoglio rosso è una pianta perenne pratense, molto diffusa come foraggio per gli animali da allevamento e pochi sanno che i fiori e le foglie possono essere usati in cucina grazie alle loro molteplici proprietà.

Pianta erbacea della famiglia delle Fabaceae (leguminose) conta di più di 250 specie e tra queste le due più conosciute sono il trifoglio rosso (Pratense) e il trifoglio bianco o ladino.

Il trifoglio rosso è ricco di magnesio, calcio, cromo, fosforo, potassio, vitamina A, vitamina B-12, vitamine E, K e C, tutti nutrienti che rendono questa pianta molto utile per contrastare l’invecchiamento fisico del nostro corpo e per ostacolare la crescita delle cellule tumorali.

Aiuta nei problemi di osteoporosi, stimolando la mineralizzazione ossea ed essendo ricco in antiossidanti e fitoestrogeni è utile per l’apparato genitale maschile e femminile e, in entrambi i sessi, favorirebbe la fertilità.

Protegge la prostata negli uomini, combatte i disturbi della menopausa nella donna attenuando vampate di calore e depressione, allevia i sintomi della sindrome premestruale, come gonfiore e dolore al seno e il nervosismo.

I fiori del trifoglio rosso hanno proprietà espettoranti, utili nel curare tosse secca, raucedine, bronchite e laringite.

Hanno proprietà depurative, soprattutto per il fegato e l’intestino per cui aiutano a contrastare gastrite, inappetenza o diarrea.

Il trifoglio rosso usato come impacco o aggiunto nell’acqua del bagno, attenua le irritazioni della pelle e aiuta le guarigioni di ferite. Utile anche in caso di acne, eczema o psoriasi.

Ricette in cucina con il trifoglio rosso

In cucina si usano le sommità fiorite con le foglie. Il sapore è come il prezzemolo e le foglie si prestano ad essere consumate crude in insalata o cotte con altre erbe. Ottimo il pesto di trifoglio con il pistacchio da abbinare a risotti, paste o pesce.

I capolini fioriti decorano piatti e insalate, oppure si friggono in pastella, si abbinano in frittate con altre erbe o si aggiungono nelle zuppe.

Millefoglie di pane carasau con erbe selvatiche. Ingredienti: pane carasau, capolini di trifoglio rosso, foglie di tarassaco, foglie di papavero, ricotta di pecora, un peperone, olio, sale.

Procedimento: Pulire e lavare bene le erbe selvatiche, lessarle qualche minuto in acqua bollente salata (1), senza coperchio così non scuriscono.

Grigliare in forno il peperone intero fino a quando la pelle si gonfia e scurisce. Staccare poi la pelle passandolo sotto l’acqua fredda.

Scolare le erbe selvatiche e passarle in padella unta di olio con il peperone a pezzetti ad insaporire.

Con l’acqua di cottura bagnare il pane carasau e stenderlo in una pirofila (2). Farcire a strati con le erbe e fiocchetti di ricotta fino ad esaurimento degli ingredienti (3). Cuocere 10 minuti circa in forno caldo a 180°, fino a doratura (4).

Straccetti di manzo con erbe selvatiche e rape. Ingredienti: fettine di manzo, rape bianche o patate, erbe selvatiche miste come capolini di trifoglio rosso, foglie di alliaria, di crespigno, di tarassaco, fontina, olio e sale.

Procedimento: Impanare la carne, dorare in padella e poi tagliare a piccole fettine. Lessare le erbe con le rape a pezzetti in acqua bollente salata.

Scolare e passare il padella con olio e qualche pezzetto di fontina che si scioglierà dando sapore.

Servire sul piatto da portata la carne al centro con le erbe lessate sopra e il contorno di rape. Fiori e foglie per presentare gli ingredienti.

Frittata di fiori di trifoglio rosso

trifoglio rosso

Ingredienti: capolini di trifoglio rosso, tre uova, un cucchiaio di farina, latte q.b., olio, sale.

Procedimento: sbattere le uova con la farina e un poco di latte, unire i capolini di trifoglio rosso crudi e un pizzico di sale, mescolare bene.

Versare in padella calda, unta di olio e cuocere la frittata girandola e dorandola da entrambi i lati, servire calda.