ARTICOLO CORRETTO L’8 NOVEMBRE 2019.
Sta facendo il giro del web un’inchiesta apparsa lo scorso 28 febbraio in cui verrebbero svelati i legami tra il magnate ungherese George Soros e la sinistra italiana.
A realizzarla il venticinquenne consigliere del comune di Santarcangelo di Romagna (RN), Matteo Montevecchi, dalla sua pagina Facebook, in un video già alla soglia delle 400.000 visualizzazioni.
Detestato dai sovranisti e descritto dai globalisti come un benefattore e un filantropo, Soros, con la sua Open Society Foundations, offre lauti finanziamenti verso organizzazioni in linea col suo programma. Tra queste Medici Senza Frontiere, che è anche partner della OSF.
Montevecchi afferma che Soros finanzierebbe anche iniziative per legalizzare il mercato delle droghe e sovvertire il concetto di famiglia.
Poi si sofferma sul rapporto tra il filantropo e Carlo Calenda che, in un tweet apparso poche settimane fa, ha dichiarato: “Soros è il presidente di una fondazione che difende la società aperta e la democrazia. Io sto con lui”.
Calenda ha partecipato inoltre al congresso di “Volt Italia”, un nuovo movimento che si definisce paneuropeo e progressista, anch’esso finanziato dall’Open Society.
Poi Montevecchi passa a Emma Bonino, premiata nel 2015 direttamente da Soros in persona e nominata membro della Global Board della sua fondazione.
In realtà, a discapito del titolo – che aveva tratto in inganno anche noi – il breve video non convince. Se anche ci fossero dei legami tra Soros e la sinistra italiana, non è Montevecchi a dimostrarli con questo filmato. Però non sembrano pensarla così le decine di migliaia di persone che lo hanno condiviso su Facebook.