Il virologo Guido Silvestri, docente negli Usa alla Emory University di Atlanta, dà notizia del cambio della curva dei contagi negli Stati Uniti e attacca alcuni giornali italiani: “La regola ormai la conosciamo”.
“Segnali di svolta” è il titolo del nuovo post pubblicato su Facebook dal virologo Guido Silvestri, il ricercatore diventato celebre non soltanto per il ruolo che occupa negli Usa, ma anche per avere una visione tanto scientifica quanto ottimistica sull’emergenza Covid-19.
“Avete notato che Corriere della Sera e Repubblica non parlano più di COVID-19 negli USA? La regola ormai la conosciamo. Aumentano i casi uguale titoloni, calano i casi uguale silenzio. Mah”.
Per il ricercatore Silvestri è “interessante che la curva dei contagi abbia cambiato direzione da circa 10 giorni e in sostanziale assenza di provvedimenti statali o federali, se non la richiusura delle scuole (virtuale, visto che siamo in estate)”.
Il virologo Silvestri e la frecciatina sul “negazionismo”
Notizia che, come giustamente ha fatto notare il virologo, non ha interessato la maggior parte dei quotidiani nazionali italiani.
“Mentre Trump ha la faccia tosta di dire che hanno funzionato le sue raccomandazioni (ma dove? ma quali? ma quando?) – continua Silvestri – gli epi-DOOM-iologi [doom in inglese significa distruzione, n.d.r.] che prevedevano l’infezione del 90% degli americani sono confusi e pare quasi che gli dispiaccia”.
Per il docente della Emory University di Atlanta: “La curva, in realtà, segue bene le previsioni di Levitt e Friston, ma guai a dirlo sennò sei un negazionista. Cosa determini questo andamento rimane sconosciuto: immunità crociata? Fattori genetici? Aspetti comportamentali?”
Si tratterebbe, secondo il virologo, della “cosiddetta ‘materia oscura immunologica’ (dark immunological matter) di SARS-CoV-2. Un concetto che – confessa – mi incuriosisce tremendamente, ma che ci vorrà un po’ di tempo per chiarire del tutto”.
Una nuova “pillola di ottimismo” pubblicata dal ricercatore Guido Silvestri che però, secondo alcuni giornali, non meriterebbe di essere divulgata. Foto: YouTube