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Virologo Silvestri pubblica il grafico che smentisce “esperti”, media e politici

“Anche oggi scendono tutti i numeri” commenta questa mattina il virologo Guido Silvestri, a proposito dell’emergenza coronavirus in Italia.

É il bollettino del 17 giugno 2020 con il quale prosegue la sua rubrica del virologo intitolata Pillole di ottimismo“. Rubrica che, dal 20 giugno, dopo il successo di questi mesi, diventerà una pagina pubblica su Facebook, un sito web e avrà il suo canale su YouTube.

Come di consueto il virologo riporta i dati della situazione attuale partendo dal numero dei ricoverati in terapia intensiva che da 207 scendono a 177, al 4.3% del valore di picco.

“Scende anche il numero dei ricoveri ospedalieri totalicontinua Silvestri da 3.489 a 3.301, quindi di altre 188 unità, e siamo al 11.3% del picco, mentre i casi attivi totali scendono da 25.909 a 24.569, quindi di altre 1.340 unità”.

Il virologo Silvestri: “Tornare a una piena normalità, consapevole e responsabile”

Secondo il virologo si tratta di numeri molto positivi. “Passo dopo passo, un giorno alla volta, con prudenza, con ottimismo, stiamo andando verso la fine. Con due messaggi che, a mio avviso, dovrebbero essere chiari a tutti”.

Nel primo di questi due messaggio Silvestri fa notare che “la riapertura a fasi dell’Italia (4 maggio – 18 maggio – 3 giugno) non ha causato nessun rimbalzo dei casi, come molti invece temevano e prevedevano”.

Nel secondo evidenzia “che ormai sta diventando impossibile sostenere allo stesso tempo i due pilastri della “narrativa catastrofista” su COVID-19 – i.e., che la fine dei “lockdowns” porta automaticamente il R0 a diventare >1, e che nessun altro fattore possa mitigare la diffusione del virus (stagionalità, attenuazione del virus, immunità naturale o quant’altro)”.

Per il virologo il virus non è sconfitto in modo definitivo, “ma la narrativa catastrofista – alimentata da media sensazionalisti, politici impauriti e/o opportunisti, ed esperti drogati dai riflettori – va messa in soffitta, una volta per tutte”.

Conclude: “Di paura ne abbiamo avuta fin troppa. Per l’Italia adesso deve arrivare l’ora dell’ottimismo che viene dalla conoscenza, degli interventi mirati ed intelligenti e del coraggio di tornare ad una piena normalità, consapevole e responsabile”. Foto grafico da Faceboook, foto Guido Silvestri di Brunocaccia