La vitamina D è importante per il nostro organismo: aiuta ad assorbire il calcio, a rendere le ossa più forti e stimola il sistema immunitario.
Si chiama vitamina ma in realtà è un ormone composto da 5 molecole tra cui le più importanti sono: il colecalciferolo e l’ergocalciferolo.
La maggior fonte naturale di vitamina D si trova nei raggi solari che ne stimolano la produzione, è infatti chiamata anche l’ormone del sole.
Può essere assunta anche con l’alimentazione, tra i cibi che ne sono più ricchi troviamo: pesci grassi, uova e latticini.
Vitamina D: gli integratori non sempre servono
Pur avendo a disposizione molte fonti naturali per ricaricare la vitamina D sempre più persone in Italia soffrono di una carenza e ricorrono agli integratori.
Le persone che sono più colpite da un deficit dell’ormone del sole sono le donne in menopausa e gli anziani.
I sintomi che ne indicano una carenza sono: fragilità ossea, aumento del rischio di malattie autoimmuni, rachitismo (specie nei bambini) e depressione.
I livelli di vitamina D si misurano attraverso un semplice esame del sangue e il valore ottimale per la comunità scientifica è 30 ng/ml.
Ma non sempre la cura tramite integratori è giustificata, anche se ormai sembra essere la più gettonata.
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Emilio Maestri, esperto di studi su questo tema e responsabile di Endocrinologia alla Ausl di Reggio Emilia, dice: «Basterebbe una passeggiata in più al giorno».
La vitamina D viene sintetizzata dai raggi solari e si accumula nel tessuto adiposo quindi nei mesi da aprile a luglio basterebbe 10 minuti di esposizione al sole per farne il pieno.
Molti abusano però di queste pillole ritenute miracolose dimenticando la natura e i suoi frutti che sono ottimi alleati per la nostra salute.