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Whirlpool ha intascato 50 milioni degli italiani e ora vuole chiudere la filiale?

Di Maio va giù pesante nei confronti dei vertici della multinazionale U.S.A. Whirlpool: “Sette giorni per una soluzione o stop ai fondi”.

450 persone della filiale di Napoli stanno per perdere il posto di lavoro nonostante il colosso degli elettrodomestici abbia percepito soldi dallo Stato.

Così il ministro Di Maio dichiara: “Blocco i fondi che gli stavamo per dare e tolgo quelli che gli abbiamo dato, e che dovevano servire a creare più lavoro”.

La cifra di cui si parla è di circa 15 milioni di euro spiega il vicepremier. I vertici di Whirlpool non hanno rispettato gli accordi presi a ottobre scorso.

Di Maio continua polemizzando: “Decidono di mettere per strada 450 persone quando hanno preso negli ultimi anni cinquanta milioni di euro di incentivi”.

I rappresentanti di Whirlpool erano andati al Ministero a firmare un accordo 7 mesi fa, e ora vogliono cambiare le carte in tavola.

Tutto ciò dopo che si erano impegnati per 3 anni a portare commesse dalla Polonia in Italia per far lavorare i cittadini italiani.

Di Maio conclude: “Ci faremo rispettare e fra 7 giorni al massimo mi aspetto sul tavolo una soluzione da parte loro. Perché noi le soluzioni le abbiamo già date, ci abbiamo messo i soldi degli italiani in questi insediamenti produttivi e ce li riprendiamo se le cose non vanno bene”.

Whirlpool, Amministratore delegato: “Non vogliamo chiudere”

“Non vogliamo chiudere ma individuare soluzioni per garantire posti di lavoro sostenibili a lungo tempo. Oggi una soluzione non l’abbiamo”.

Così, secondo quanto si apprende da fonti sindacali, l’amministratore delegato di Whirlpool, Luigi La Murgia, ha replicato al ministro Di Maio.

La segretaria nazionale della Fiom Cgil, Barbara Tibaldi, al tavolo ministeriale sulla situazione dello stabilimento Whirlpool di Napoli a rischio cessione, non capisce la loro posizione.

Tibaldi afferma: “In assemblea abbiamo chiesto di non vendere lo stabilimento di Napoli, ma non sono in grado di dare una risposta e chiedono di vederci la prossima settimana”.

Per questo il ministro Luigi Di Maio, a fronte di una posizione simile, blocca tutti gli incentivi previsti e valuta la restituzione di quelli già erogati.