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Zaccarelli (Spallanzani) e quei dati che a Roma (e altrove) non sa nessuno

L’infettivologo Mauro Zaccarelli dell’ospedale Spallanzani è stato ospite su Radio Radio TV e ha analizzato i dati sulle vittime.

In studio per la famosa emittente radio, che poco tempo fa hanno cercato di censurare e per cui è stata aperta un’interrogazione parlamentare, Francesco Vergovich.

Il dottor Zaccarelli ha iniziato parlando dell’importante ruolo che ha avuto l’ospedale Spallanzani come punto di riferimento regionale ma anche nazionale per quanto riguarda le sperimentazioni e le scoperte terapeutiche.

Proprio parlando delle terapie impiegate all’ospedale Spallanzani, l’infettivologo ha spiegato che sono stati usati diversi farmaci nel corso di questi mesi.

Molti di questi, spacciati come nuove cure sui giornali, in realtà erano già parte integrante del piano terapeutico dell’ospedale romano fin da inizio emergenza.

Il dottor Zaccarelli ha portato come esempio il desametasone per cui tutto il mondo ha ringraziato gli inglesi.

In realtà loro lo utilizzano fin dal principio anche se molti lo avevano escluso, essendo un immunosoppressore.

Dottor Zaccarelli: «Ha fatto meno morti dell’influenza»

Sono tre le terapie usate allo Spallanzani. La prima è ora la meno usata perché le cure con antivirali si sono dimostrate poco efficaci.

L’infettivologo Zaccarelli ha spiegato che le terapie più importanti sono quella antinfiammatoria con i cortisonici e quella anticoagulante.

Il medico dello Spallanzani è anche un esperto in statistica e ha quindi commentato i dati dell’Istat.

«I dati mostrano che nei mesi di marzo e aprile, a Roma, ci sono stati meno decessi totali rispetto alla media degli ultimi cinque anni. Addirittura del 10% in meno».

Il dottor Zaccarelli ha spiegato: «Probabilmente vuol dire che gli altri anni c’è stata un’infezione più violenta che ha provocato più morti. La Covid ha fatto meno morti dell’influenza degli anni precedenti, a differenza di altre regioni dove c’è stata un’esplosione».

Il medico ha poi commentato il possibile ritorno di una seconda ondata dicendo che è importante mantenere un certo equilibrio.

Inoltre il dottor Zaccarelli ha aggiunto: «Ci sono stati dei cambiamenti. Si sono infettate molte persone che hanno sviluppato anticorpi e [il virus] è diventato meno violento».

Questa affermazione conferma quello che il dottor Zangrillo e altri colleghi, come l’infettivologo Bassetti, hanno ribadito in più occasioni.

Il medico dello Spallanzani ha concluso tranquillizzando gli italiani. Ha affermato che adesso sanno come approcciare e curare il virus e che potrebbe sparire, come successo con la SARS. Foto: ResearchGate