Il reporter Vittorio Nicola Rangeloni ha pubblicato un video in cui si vede un cittadino ucraino di Mariupol prendersela con Zelensky.
“Vorrei che la moglie e i figli di Zelensky venissero qui” ha detto l’uomo. “Che vivessero negli scantinati come noi dall’inizio della guerra, bevendo l’acqua recuperata dai caloriferi”.
L’intervistato ha spiegato che i cittadini non hanno avuto alcun tipo di aiuto e che la gente, per sopravvivere, mangiava patate marce.
“Zelensky deve stare qui, con i suoi figli, altro che stare ad accordare tregue, quando non c’era nessuna maledetta tregua”.
Cittadino ucraino contro Zelensky e il Battaglione Azov
Poi ha indicato un punto in cui si trovava un cadavere da tre o quattro settimane, lamentandosi del fatto che nessuno sia andato a ripulire le strade.
“Mariupol è stata distrutta – ha continuato – cosa dobbiamo fare ora? Non ci sono più case, appartamenti, chi ci ricompenserà? Arriveranno i cinesi? E costruiranno loro? Bisognerà ricostruire infrastrutture e servizi come l’acqua, il gas… e lui è a Kiev!”
Si è anche chiesto perché Zelensky non avesse semplicemente rinunciato a Mariupol come aveva fatto con Berdyansk.
“Ragazzi dell’Azov, combattete ai margini della città. Come mai vi siete nascosti tra gli asili e le scuole? Io vivo nel quartiere Marykiy. Si sono piazzati tra le scuole e hanno iniziato a sparare”.
Poi ha detto che per la paura alcuni bambini sono diventati balbuzienti. “Perché hanno fatto questo? Che venga qui adesso questo clown maledetto” ha detto riferendosi sempre a Zelensky.
“Questa notte alla radio ho sentito che tra i comandanti dell’Azov qualcuno ha proposto di deporre le armi. Il corrispondente di guerra ha raccontato che per questo è stato fucilato dai loro camerati, venendo sostituito. Lo ha detto ieri un corrispondente di guerra ucraino”.
Sempre sul battaglione neonazista: “Dove abita un mio amico, si nascondevano dietro a bambini e donne. Nel distretto Levoberezny si nascondevano dietro agli ospedali. Ditemi voi, sono guerrieri questi? Sono veri uomini?” Foto: Facebook