L’ex viceministro all’Economia Stefano Fassina placa gli entusiasmi di Zingaretti e FI sul Mes e avverte: “Strada inutile e pericolosa”.
Ci siamo: arriva la resa dei conti sul Mes. Il 17 di giugno il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sarà in aula a Palazzo Madama per la consueta informativa sul vertice Ue.
In queste ore il Partito Democratico sta cercando di convincere gli alleati di governo ad accettare i fondi del Mes. “Dobbiamo puntare ad avere il miglior sistema sanitario d’Europa e del Mondo, è un obiettivo credibile e possibile. Per farlo abbiamo bisogno di grandi investimenti” ha detto Nicola Zingaretti.
“Per questo il MES è fondamentale – aggiunge – fino a 36 miliardi di euro senza condizioni a tassi bassissimi ci permetterebbero di fare un grande salto di qualità”.
Stefano Fassina smentisce Zingaretti
Anche Forza Italia ritiene giusto accettare il Mes. Secondo Berlusconi “sarebbe assolutamente assurdo per noi rinunciare a 36 o 37 miliardi che ci verrebbero prestati a tasso zero e senza condizioni”.
Ma è davvero così conveniente? Ecco cosa ne pensa l’economista e politico Stefano Fassina, ex viceministro dell’Economia sotto il ministro Fabrizio Saccomanni nel governo Letta.
“È come se il prestito fosse un regalo di Babbo Natale. Come noto, Babbo Natale non esiste: il Mes è una strada inutile ai fini della sostenibilità del nostro debito pubblico, ma molto pericolosa per la nostra residua autonomia politica”.
Secondo Stefano Fassina “l’esaltato ‘Mes sanitario’ è accuratamente evitato da tutti i Paesi segnati da tassi di interesse superiori a quelli previsti per il relativo debito. Puntare sul Mes è una linea politica ed economica autolesionistica”.
Quale sarà la decisione sul Meccanismo europeo di stabilità è tutto da vedere. L’unica cosa certa è la posizione scomoda del presidente Conte, costretto a barcamenarsi tra le richieste del Pd e le dichiarazioni di alcuni pentastellati.
“Il Mes è una ca**ata ancora peggiore del ponte di Messina” ha detto Manlio Di Stefano, sottosegretario grillino agli Esteri. Foto: Facebook