Mark Zuckerberg è stato ascoltato dal Congresso americano per spiegare in che modo la piattaforma Facebook ha gestito l’informazione nel periodo elettorale.
L’amministratore del social ha dovuto rispondere alle domande del senatore repubblicano del Missouri, Josh Hawley. Una parte del confronto è stato tradotto e doppiato da Byoblu.
“Le vostre aziende sono le più potenti del mondo – rileva Hawley – e vorrei parlare di come vi state coordinando insieme per il controllo dell’informazione. Vorrei cominciare parlando di una piattaforma interna chiamata “Tasks” che Facebook utilizza per coordinare progetti, compresa la censura”.
Hawley ha spiegato che questa piattaforma interna permette ai dipendenti di Facebook di discutere sui progetti ai quali stanno lavorando.
Secondo il senatore ci sarebbero gruppi che discutono di soggetti, hashtag o siti che andrebbero bannati. “Signor Zuckerberg lei conosce la piattaforma Tasks, giusto?”
“Noi usiamo il sistema Tasks per, ehm, penso che sia come ha detto lei: per far sì che le persone si coordinino su lavori di ogni tipo all’interno dell’azienda” ha risposto l’amministratore di Facebook.
“Tuttavia – ha continuato – non saprei se concordare con la descrizione che lei ne ha dato, in particolare riguardo alla moderazione dei contenuti”.
La condivisione tra Facebook, Twitter e Google
A questo punto il senatore ha mostrato uno screenshot della piattaforma Task. “Da quanto capisco i gruppi di censura di Facebook comunicano con i loro omologhi di Twitter e Google. Signor Zuckerberg, mi permetta di chiederle direttamente e sotto giuramento: Facebook coordina in qualche modo la sua politica e la sua opera di moderazione dei contenuti con Google o Twitter?”
Zukerberg ha risposto che esiste un coordinamento e una condivisione con le altre aziende ma soltanto su argomenti relativi alla sicurezza.
Il senatore ha subito replicato spiegando che quando parla di moderazione dei contenuti si riferisce a individui, siti web, hashtag o altre espressioni che vengono bannate.
“La sua deposizione è che Facebook non comunica con Twitter o Google riguardo a moderazione dei contenuti su persone, espressioni, siti web, hashtag, da bannare? Dica semplicemente sì o no, comunicate con Twitter o Google in merito al coordinamento in questo senso delle vostre politiche?”
Zuckerberg ha detto di non coordinare le loro politiche. Quando però il senatore gli ha chiesto se i gruppi comunicano con Twitter e Google, lui ha risposto di non averne contezza ma che nel caso sarebbe normale farlo.
“Sarebbe normale ma voi lo fate?” ha domandato ancora il senatore. “No, io…io sto dicendo che non sono a conoscenza di nessuna conversazione in particolare – ha risposto Zukerberg – ma immagino che ci sia un certo livello di comunicazione, il che è diverso dal coordinare le nostre politiche o le risposte a specifiche istanze”.
Zuckerberg non sa, non conosce, non ricorda
Hawley ha ricordato che la piattaforma è consultabile e che l’amministratore del social avrebbe potuto impegnarsi a fornire una lista con ogni menzione di Google e Twitter avvenuta in Task.
Niente da fare. Zukerberg non ha voluto prendersi questo impegno, ritenendo più saggio verificare prima che non ci siano dati sensibili.
“Che tutti prendano nota che il signor Zuckerberg si è ripetutamente rifiutato di fornire informazioni che sa di avere e che ha ora ammesso di avere” ha detto il senatore.
Dopo questo episodio Hawley ha deciso di cambiare argomento, chiedendo a Zuckerbeg di parlargli di Centra: “Cos’è lo strumento interno di Facebook chiamato Centra?”
Il fondatore del social ha detto di non conoscere lo strumento. È stato sempre il senatore, apparso più lucido ed esperto del fondatore stesso, a spiegargli di cosa si tratta.
“Centra è uno strumento che Facebook utilizza per monitorare i suoi utenti, non solo su Facebook, ma su tutta la rete internet. Centra tiene traccia dei diversi profili visitati da un utente, i destinatari dei suoi messaggi, gli account a lui collegati, le pagine che visita sul web che hanno il pulsante di Facebook”.
Ma non solo: “Centra utilizza anche i dati comportamentali per monitorare gli account degli utenti anche se tali account sono registrati con un nome diverso”.
Quindi l’ennesima domanda: “Signor Zuckerberg, quanti account negli Stati Uniti sono stati oggetto di revisione e chiusi tramite Centra?”.
Zukerberg ha ribadito di non essere a conoscenza di questo strumento né di qualsiasi altro strumento che abbia funzionalità simili a queste.
Il commento di Hawley: “Mi colpisce sempre, Signor Presidente, quante persone sviluppino improvvisamente un’amnesia davanti a questa commissione, forse dipende dall’aria nella stanza”.
Le conclusioni del senatore: “Facebook traccia i suoi utenti”
“Viene effettuata una registrazione ogni volta che un dipendente di Facebook accede alle informazioni private di un utente, informazioni personali identificative, per esempio dei messaggi? Viene registrata ogni occasione in cui un dipendente di Facebook fa ciò?”
La risposta: “Senatore, credo di si”. Alla richiesta del senatore di impegnarsi a fornire una lista con il numero di volte in cui dei dipendenti di Facebook hanno fatto accesso alle informazioni personali sugli account degli utenti, senza che questi ne fossero a conoscenza, ha risposto ancora picche.
Le conclusioni del senatore Hawley: “Signor Presidente, vorrei concludere dicendo che ciò che abbiamo qui è una chiara evidenza del coordinamento tra Google, Twitter e Facebook. Il signor Zuckerberg sa di avere gli strumenti per rintracciarlo, ma non si ricorda o non vuole impegnarsi a mostrarceli. Abbiamo le prove che Facebook traccia i suoi utenti su tutta la rete e il Signor Zuckerberg non vuole fornire risposte in merito. E le comunico che ciò è completamente inaccettabile e completamente prevedibile, perché ciò è esattamente ciò che queste aziende del Big Tech stanno facendo agli americani e al Congresso da anni”. Foto: YouTube